Dall’esperienza nella pubblica amministrazione alle riflessioni su sviluppo, trasporti e turismo in un importante incontro a Taurasi. “Tra il dire e il fare – E adesso verifichiamo il difficile percorso del cambiamento”è il libro di Umberto De Gregorio che dà anche il titolo all’appuntamento. Una presentazione e un dibattito allo stesso tempo per cercare cambiamenti positivi, per proporre anche soluzioni nuove per le aree interne.
Venerdì 27 settembre, ore 17.30 a Palazzo Ferri-Mazzeo di Taurasi, relatori di primo piano. Conclusioni affidate a Maria Elena Boschi, deputata e componente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Il pomeriggio comincerà con i saluti di Lorenzo Mazzeo, Patrocinante in Cassazione, presidente Centro Studi Mazzeo-Ferri e presidente Rotary Club Taurasi. A seguire interverranno Carlo De Vito, presidente e amministratore delegato FS Sistemi Urbani; Ennio Forte, Università Telematica Pegaso e già ordinario di Economia dei Trasporti e della Logistica all’Università di Napoli Federico II; Dante Maggio, già ordinario di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II; Raffaele Sibilio, docente di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università di Napoli Federico II; Vito De Filippo, socio fondatore Centro Studi Mazzeo-Ferri e componente della Commissione Sanità, Affari Sociali della Camera dei Deputati. Conclude Maria Elena Boschi. Modera Antonello Velarsi, caporedattore de Il Mattino. E sarà presente l’autore del libro, Umberto De Gregorio, dottore commercialista e presidente Ente Autonomo Volturno Srl.
La giornata è organizzata dal Rotary Club Taurasi in collaborazione con Centri Studi Mazzeo-Ferri, Ofantiadi e Ofanto Express.
Per l’autore, De Gregorio “dopo un’esperienza forte di amministrazione attiva nella cosa pubblica si rivedono molti giudizi, si acquisisce un metro diverso nel valutare fatti e persone. Perché oggi sbagliare è troppo semplice. Anzi, non sbagliare è quasi impossibile, rispettare un groviglio di norme dove il limite tra il possibile ed il vietato è drammaticamente labile. Sarebbe bello un mondo nel quale giornalisti e magistrati possano fare un anno sabbatico nella gestione della cosa pubblica e poi ritornare alla loro professione. Sono convinto che ritornerebbero a vivere la loro professione avendo una maggiore completezza di informazione e di formazione“.
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