Era stato uno degli argomenti attorno ai quali durante la campagna elettorale si era creata maggiore contrapposizione: l’agricoltura. Proprio sulla nostra testata avevamo registrato un aspro scambio a distanza tra Pietro Foglia, l’ex presidente del Consiglio regionale nonché presidente della commissione regionale per l’Agricoltura, e Corrado Martinangelo, rappresentante della segreteria particolare del ministro Martina.
Foglia sostenne che quanto al nuovo Psr, quello 2014-2020, la Campania aveva fatto la sua parte e quanto al vecchio, il 2007-2013, Caldoro e i suoi invece avevano “evitato il disimpegno perché tutte le risorse disponibili sono state erogate nel 2014”.
Di tutt’altro avviso Martinangelo. Due le osservazioni fatte dal collaboratore del ministro: la bocciatura arrivata dall’Europa al nuovo Piano mancante di strategia e scelte precise; e la necessità di aspettare la fine del 2015 prima di dirsi soddisfatti in relazione dal Psr 2007-2013.
Una posizione molto simile a quella del neo governatore Vincenzo De Luca che dieci giorni fa incontrava una delegazione Coldiretti. Ieri la Regione Campania ha dato il via libera alla task force istituita per il Psr 2007 – 2013 e per il 2014 – 2020, con l’obiettivo di recuperare i ritardi registrati nella spesa di quello precedente e di fare il punto sullo stato del negoziato per quello attuale. “Facciamo le cose sul serio”, il commento su Facebook della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio che della commissione Agricoltura, dai banchi dell’opposizione, aveva fatto parte nella scorsa legislatura.
370 milioni di euro sono i soldi che la Campania nel periodo 2007-2013 non è stata capace di spendere per l’agricoltura, secondo le stime dell’assessorato. Una mancanza che Coldiretti imputa al metodo con cui è stato attuato il Psr. La task force sul PSR 2007-13 si riunirà il prossimo 28 luglio.