Referendum, il Pd chiude a Sant’Angelo e Gesualdo

Il comitato #PDNoTriv, l’Associazione Idea Irpinia ed il network Vertenze Ambientali chiuderanno la campagna elettorale a sostegno del Sì venerdì 15 Aprile, a Sant’Angelo dei Lombardi, alle ore 17.30, a Montoro, al fianco dei Giovani Democratici della provincia di Avellino, alle ore 18.00, presso la sala convegni del locale Municipio e a Gesualdo, alle ore 19.30, presso i locali dell’ex pub Lotos.

“Una campagna no triv portata avanti, con slancio e passione, in giro per l’Irpinia in maniera non ideologica ma all’insegna dei contenuti”, spiega l’esponente Marcello Rocco.

L’appello: ‘Gettare le basi perché l’Irpinia non sia una nuova Basilicata’

“Settimane nelle quali abbiamo girato, senza sosta, i Comuni della nostra provincia per chiedere di votare Sì per impedire il rinnovo delle concessioni a vita (attualmente siamo gli unici in Europa) alle piattaforme petrolifere presenti entro le 12 miglia dalle nostre coste e per richiedere a gran voce un nuovo piano energetico nazionale che sia sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico”, aggiunge.

L’appuntamento referendario, di domenica 17 Aprile, per noi irpini assume ancora maggior valenza visto che la nostra provincia, a causa del cosiddetto “Progetto Nusco”, rischia di vedere sventrati in maniera irreversibile alcuni dei paesaggi più belli dell’intero Sud Italia e distrutto buona parte del nostro comparto enogastronomico, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Inoltre c’è la seria possibilità di compromettere le nostre falde acquifere che alimentano, in tutto il Mezzogiorno, oltre cinque milioni di persone grazie al bacino idrico più grande d’Italia, terzo d’Europa.

Per questo riteniamo che sia necessario gettare le basi per impedire che la nostra Irpinia diventi un inferno in terra come la Basilicata dove quest’ultima, nonostante le “mitiche” trivelle è attualmente la Regione più povera d’Italia (dati Istat),  ha una percentuale di morti per tumore più alta della media nazionale (dati dell’Associazione Italiana Registro Tumori), ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive (dati della Commissione Bicamerale sul Ciclo dei rifiuti) ed è stata messa in ginocchio sia economicamente che dal punto di vista ambientale. Basti pensare alle aziende agricole che si sono dimezzate nell’arco di 10 anni (dati Confederazione Italiana Agricoltori). Nella sola Val d’Agri ci sono 8 mila persone tra disoccupati e inoccupati (dati Cgil).

Pertanto anche se il referendum riguarda le trivelle presenti in mare bisogna dare un forte segnale politico, a chi ci governa, per far presente che noi irpini abbiamo in mente un’idea di sviluppo diversa, in linea con i dati nazionali che vedono attualmente le risorse rinnovabili già al 40% dell’intero fabbisogno energetico nazionale contro il 7% ricavato da tutte le estrazioni petrolifere in Italia.

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