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Poste senza pensioni, i disservizi di Quaglietta e la vivibilità per i borghi

A pensarci bene non è neanche il disservizio in sé a far riflettere, anche se gli anziani di Quaglietta potrebbero facilmente dissentire. Ma il disservizio all’ufficio postale della frazione di Calabritto diventa emblema di quanto lavoro occorra per parlare finalmente di vivibilità nei piccoli borghi.

Ieri è mancata la liquidità per erogare le pensioni, questo il fatto. “Un inconveniente tecnico. Che però si è risolto in tarda mattinata, intorno alle 12.30”, hanno detto da Poste Italiane. Qualche anziano ha raggiunto altre sedi, magari l’ufficio di Calabritto che è distante qualche chilometro. Altri sono rimasti ad attendere, qualcuno non ce l’ha fatta e se n’è andato: tornerà martedì prossimo. Sì perché l’ufficio è aperto un giorno a settimana. Il sole era cocente e qualche pensionato ha preferito tornare a casa.

A Quaglietta, che cerca di vivere una nuova stagione fatta di visitatori e spettacoli, vivono prevalentemente anziani. Non tutti si muovono in auto, non tutti utilizzato la tecnologia per i pagamenti. “Durante il coronavirus – racconta Carmela Boniello, che tra l’altro fa parte della locale proloco – gli anziani sono stati aiutati dalle forze dell’ordine in molte cose. Ora chiediamo un po’ di attenzione, l’ufficio postale prima apriva tre giorni a settimana”.

E’ un po’ la criticità endemica di questi decenni in Alta Irpinia. Pochi abitanti, meno servizi. Vale per tutto, dagli ospedali agli uffici fino alle banche. Si può invertire il trend? Le aziende sono aziende e ragionano coi numeri, si dirà. Certo, ma la speranza è che le nuove politiche per le aree interne, se mai ci saranno, possano incidere di più rispetto agli ultimi anni delle sperimentazioni.

L’altro ieri il ministro per il Sud, Peppe Provenzano, è stato in Irpinia. Ha parlato di vivibilità e non di paesaggi. Ecco, la vivibilità è soprattutto avere un servizio. Come? Probabilmente occorre studiare un sistema di deroghe dove possibile, dalla scuola ai trasporti. Per adesso non si vede la via, i paesi restano paesi nel bene e nel male con buona pace di chi dice “si può tornare a vivere nei borghi”.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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