Provano a smorzare i toni, ma nel Partito Democratico irpino le ferite provocate dalla pratica “candidature” si annunciano difficili da rimarginare. E’ un problema grosso per la stessa campagna elettorale, che rischia di impantanarsi nel dibattito interno al Pd, da una parte, e nella questione De Mita (da ambo le parti). Il tutto a svantaggio dei temi e dei problemi concreti degli elettori.
In serata il Coordinamento provinciale ha diffuso sui social network una nota molto dura nei confronti della minoranza che trova in Francesco Todisco il rappresentate (nella lista del presidente):
“Parole deliranti si leggono in un comunicato a firma di una gruppo di iscritti democratici.
Definiscono “illegale” la lista del Partito Democratico. Dopo le sceneggiate organizzate la scorsa settimana nell’assemblea provinciale di Avellino, le grida, gli insulti e i veleni. Dopo aver annunciato firme inesistenti a sostegno di una candidatura della minoranza della minoranza interna al partito. Perché è bene dirlo, una volta per tutte, che non erano 25 firme ma 24 nominativi di cui ben 14 appartenenti ad un altro gruppo di minoranza che esplicitamente sostiene un candidato della lista dei verdi.
Dunque nonostante tanto il rumore, la proposta avanzata dal segretario provinciale, Carmine De Blasio, per una settimana è stata al vaglio della segreteria regionale, dell’assemblea regionale, di una apposita commissione regionale , della segreteria nazionale e dei responsabili nazionali.
Alla fine se è passata la linea di De Blasio è perché tutti questi livelli l’hanno approvata. È evidente. Forse, a pensarci bene, è mancato solo il parere di Ban ki-moon (segretario generale delle Nazioni Unite). Altro che “illegale”. Questa E’ la proposta del PD. Chi vota veramente il Pd, chi lo ha sempre votato e chi vorrà continuare a farlo, può scegliere liberamente tra Roberta Santaniello, Rosetta D’Amelio, Beniamino Palmieri ed Enzo De Luca”.