Nervi tesi a via Tagliamento. Le prossime ore potrebbero essere quelle decisive per gli aspiranti candidati del PD alle Regionali. Il condizionale è d’obbligo perché sono in molti a credere che la riserva verrà sciolta in prossimità dello scadere dei termini per la presentazione delle liste. Ad ogni modo siamo già a martedì 28 aprile: tra quattro giorni tutte le ipotesi dovranno necessariamente trasformarsi in certezze e le trattative dovranno cedere il passo a prese di posizione. La segreteria regionale, supportata dalla commissione di tre saggi investita domenica del compito di vagliare i diversi casi spinosi campani (oltre ad Avellino, hanno fatto discutere alcune candidature nel salernitano e a Caserta), si è confrontata con il segretario provinciale Carmine De Blasio e mantiene costante il filo diretto con Roma. Proprio a Roma guardano i sei papabili irpini (De Luca, D’Amelio, Palmieri, Santaniello, Todisco e Lengua), alla ricerca – chi più chi meno – di copertura. Del resto nella composizione della lista bisognerà tenere conto anche delle diverse appartenenze correntizie nazionali e che spesso non trovano simmetria a livello locale dove De Blasio governa l’esecutivo provinciale grazie a una maggioranza composita e variegata. Anche da questa “anomalia” frutto dell’ultimo congresso provinciale deriva la difficoltà di definire gli spazi delle minoranze e assicurare loro piena garanzia.
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