Lucci (Cisl):’ Prima la Cgil tornerà a fare il sindacato e meglio sarà per tutti’

Lina Lucci, segretario regionale della Cisl , è arrivata a sorpresa questo pomeriggio al Belsito Hotel al convegno “Esperienze di vita e di lavoro, donne a confronto” che ha visto la presenza del segretario nazionale della Cisl Fnp. Un’occasione per discutere con il numero uno regionale della condizione lavorativa femminile al Sud ma anche del nuovo scenario politico consegnato dalle ultime elezioni regionali.

 Segretario Lucci, la storia insegna che le donne,  messe nelle giuste condizioni , producono quanto, se non più, degli uomini. Il difficile è proprio crearle queste condizioni, soprattutto al Sud. Lei cosa ne pensa?

“La situazione dell’occupazione femminile in Italia ha subito un’ evoluzione in positivo. Al contrario, per quel che riguarda gli obiettivi europei, restiamo un  fanalino di coda: l’occupazione al sud è ancora tremendamente bassa. Solo 1 donna su 4 riesce a trovare lavoro, il dato allarmante è che quando lo trova non sempre è equiparato al suo titolo di studio. Siamo ben lontani dal vedere le donne fortemente emancipate.  Il welfare nel suo complesso non è in grado di dare risposte al femminile”.

Crede che tutto ciò sia influenzato dalla politica?

“Cominciamo a dire che in Campania la situazione è più grave. Dopo la crisi degli ultimi 7 anni, i 4 governi che si sono succeduti hanno tagliato le risorse allo stato sociale con varie ricadute nella nostra regione. Abbiamo fatto uno sforzo enorme con Caldoro che recepì, a suo tempo, un’istanza della Cisl decidendo, nel 2012, di investire circa 250 milioni dei fondi Pac sulle politiche per gli anziani e sull’ infanzia e dare, così, una risposta alle donne che, per quelle situazioni familiari, non riuscivano a collocarsi nel mercato del lavoro. Nonostante quell’ enorme quantità di risorse i soggetti attuatori di quella spesa, che sono i comuni, non hanno messo in piedi progetti importanti per dare la scossa alla femminilizzazione del mercato del lavoro di cui questa regione ha forte bisogno”.

Nel frattempo il governatore è cambiato.

 “Con De Luca abbiamo avuto possibilità di incontrarci, lo abbiamo fatto a porte chiuse nella nostra sede centrale. Abbiamo dato al nuovo presidente la stessa possibilità che abbiamo dato a Caldoro perché, di fatto, non abbiamo altra scelta. Noi abbiamo deciso di essere un sindacato responsabile e di accompagnare chiunque governi, lo scopo è dare una mano alla Campania. La situazione economica è talmente devastante che  necessità della collaborazione di tutte le forze sociali. Devo dire con grande onestà che fino a ieri non è stato così. La Cisl ha avuto momenti di grande isolamento abbiamo dovuto faticare non poco per portare a casa risultati, adesso speriamo che con questa nuova governace regionale si possa finalmente, da parte di tutti, dare segnali chiari in questa direzione.

Durante il vostro incontro con De Luca avete indicato delle priorità?

Lavoro, lavoro, lavoro, lo dico tre volte. Attenzione, però, il lavoro non si genera per leggè, e non è nemmeno un ufo. Bisogna lavorare pancia a terra per creare le condizioni di crescita occupazionale. Un esempio, la spesa dei Fondi Europei che dovrà essere chiusa necessariamente entro il 2015, deve vedere tutte le forze sociali e la nuova giunta lavorare perché si riesca a spendere quante più risorse e farlo bene”.

Insomma Lei sarebbe per il sindacato unitario promosso dal premier Renzi?

“A dire la verità credo che Renzi si sia sbagliato. Immagino volesse promuovere il sindacato unico e non unitario. Temo che, non comprendendo bene la differenza, abbia preso uno scivolone, tutto qui. Detto ciò, penso che il sindacato unitario, e noi in Campania l’abbiamo imparato sulla nostra pelle, si ha quando gli obiettivi sono condivisi e i modelli per arrivare a quegli obiettivi sono gli stessi. Quando ciò non si verifica, ai tre sindacati non si può chiedere di essere ‘unitari’. La Uil, ad esempio, ha scelto di andare dietro la Cgil e la Cgil ha scelto di rompere con il governo non per una questione sindacale ma squisitamente politica. Renzi ha un problema con la minoranza del Pd e la Cgil è dentro quel ragionamento, quindi, prima la Cgil torna a fare il sindacato meglio sarà per tutti”.

 

La sensazione di un sindacato ‘spaccato’, è stata avvertita anche qui in Irpinia durante la campagna elettorale. La Cgil e la Uil organizzavano una conferenza stampa la mattina e nel pomeriggio arrivava la convocazione della Cisl.

“Noi non abbiamo fatto conferenze stampa, abbiamo fatto incontri a porte chiuse per sottolineare l’autonomia del sindacato. Con la politica devi ragionarci, devi lavorare e darle una mano. Quando la politica ti chiede di fare altro devi stare lontano ed esercitare il ruolo di sindacalista. La commistione non è per la Cisl, in Campania il nostro sindacato ha scelto di aiutare il presidente della Regione non perché fosse di centrodestra ma perché era il Governatore della Campania. A De Luca abbiamo lanciato un appello, non si  faccia irretire dai filosofi che pensano che la Campania sia una regione facile da governare. Daremo al neo presidente la stessa disponibilità ed agiremo con la stessa responsabilità che abbiamo dimostrato a Caldoro, spero sappia cogliere questo atteggiamento”.

 

Maria Stanco

Nasce a Sturno nel 1984, tra il rumore delle forchette che proviene dal ristorante dei genitori. Studia “Relazioni Internazionali” a Napoli. Su “Tusinatinitaly.it” il primo lavoro da giornalista. Pubblicista dal 2011 mentre scrive sulle pagine di “Buongiorno Irpinia”. Conduce per un anno il Tg di “MediaTre”. Da qualche tempo è ritornata alla carta stampata, sul quotidiano “Il Mattino” e presto, promette, ricalcherà anche i campi di tennis.

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