Lioni non si rilassa, Bandabardò è vitalità

Lo stesso entusiasmo di 20 anni fa, l’energia è addirittura cresciuta. Coinvolgimento ad altissimi livelli. E poi sorrisi, le foto col pubblico in strada prima e dopo il concerto. Gli inchini di ringraziamento al pubblico alla fine di una lunga esibizione. E’ la Bandabardò nella serata di Ferragosto a Lioni. Banda di professionisti, ma soprattutto di amabili fricchettoni senza tempo né limiti. Due ore nette di musica tra le luci della fiera di San Rocco. Tutti i successi in un saliscendi ritmico tra le ballate e le schitarrate. Tra i successi di una volta, da Mojito Football ClubUbriaco canta amore. Quei successi che a quanto pare son diventati classici…

Sotto il palco c’è gente ogni età a ballare, cantare, a giocare coi palloni e a seguire le “indicazioni” del leader ErriquezLui costantemente illuminato, in tutti i sensi. C’è l’omaggio a Rino Gaetano e il crescendo di Se mi rilasso collasso. Solo una pausa, durante la quale parte della piazza continua a danzare. Senza vento in faccia ma con le braccia alzate di giovani e meno giovani.

Bella serata, se un gruppo tira e tiene il palco può portare ad applaudire chiunque. Così è stato, a dimostrazione che gli artisti veri non invecchiano. Per la Bandabardò 1536 concerti con quello di Lioni. L’esperienza si sente, non una sbavatura. Ma un live come quello di Ferragosto, condotto con il cuore, suona ancora meglio. Musicisti simbolo di un’epoca di contestazioni, a cavallo tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio. Ma con una poesia nel sangue che li ha portati ad essere fuori dalle etichette. Instancabili sul palco e fuori, il loro saluto non è di circostanza. E allora buona questa prima.

Ottima la risposta dei fan irpini, ottima la location e l’organizzazione. Un inizio sprint in vista delle altre due serate di piazza. Stasera il tributo a Faber con Caro De André. Giovedì 17 agosto il palco viene spostato per Fabrizio Moro. Lo spazio ampliato.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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