Primo Piano

L’importanza di girare la penna nella piaga Progetto pilota

Chiedo scusa subito ai lettori per quanto segue: mai e poi mai avrei immaginato di utilizzare IrpiniaPost per una vicenda che mi vede coinvolta in prima persona. Ma sono costretta a farlo per difendere innanzitutto la credibilità di questa testata nata nel 2015 da una ostinata scommessa di giornalisti che vivono quotidianamente l’Alta Irpinia e che in Alta Irpinia hanno scelto testardamente di restare o tornare. Una testata che in poco più di quattro anni si è ritagliata uno spazio fatto di autorevolezza e rispetto, pur in assenza di editori e investitori.

Cosa è accaduto? È successo che la figlia di un noto e influente uomo politico della nostra provincia, di un ex presidente del Consiglio dei ministri, non ha gradito i miei articoli relativi al Progetto pilota e ha esternato su Facebook il suo disappunto. Per la verità non è la prima volta che accade, lo aveva già fatto telefonicamente. A quanto pare la signora si incomoda a parlare di me e di IrpiniaPost neanche fossimo Lilli Gruber o il Corriere della Sera!

Ovviamente la critica di un lettore è sempre utile a crescere, ma qui ci troviamo di fronte a una lettrice che si ritiene speciale e come tale va trattata. La stessa mi accusa di essere faziosa nello scrivere di Progetto pilota perché, è questa la mia colpa, lavoro anche in un ufficio stampa politico. Un’idea molto borbonica e poco anglosassone per la quale i cervelli (e le penne) altrui debbano necessariamente avere un padrone.

A scanso di equivoci, allora, faccio presente alla signora che la sottoscritta è una partita IVA. La mia è una umile condizione lavorativa, che non so se lei ha avuto il dispiacere di conoscere. Condizione che però mi rende libera di esercitare più lavori contemporaneamente. In qualche modo si dovrà pur campare. Tra questi lavori, essendo pubblicista, rientrano l’ufficio stampa e l’attività giornalistica e lei, essendo del mestiere, dovrebbe saperlo. Le faccio presente, inoltre, che la sottoscritta “signorina grandi firme” (così lei mi ha definita) è diplomata al De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi con 100/100, è laureata e specializzata a La Sapienza con 110 e lode, ha lavorato (da stagista cioè prima non pagata e poi sottopagata) con il ministro Brunetta e la presidenza del Senato a guida Schifani. Entrambi di centrodestra. Ha già alle spalle 14 anni di onorata gavetta, anche con articoli pagati 3 centesimi a parola, oppure come supplente in più segreterie scolastiche del Piemonte. E attualmente segue le aree interne per il Partito democratico in Consiglio regionale dimostrando di saper essere professionale in maniera assolutamente bipartisan.
Mi interesso delle vicende del Progetto pilota costantemente sin da fine 2014 e nessuno ha mai contestato nel merito un mio pezzo. Il mio lavoro di cronista, assieme a quello dei miei colleghi, ci ha dato l’onore di essere l’unica testata citata e apprezzata dal padre nobile della Strategia Nazionale Aree Interne Fabrizio Barca, nel libro “Conversando con Fabrizio Barca. Viaggio nell’Italia disuguale”. Parlo e parliamo serenamente con tutti gli amministratori dell’area pilota, indipendentemente dal loro partito di appartenenza, e con tutti abbiamo rapporti di fiducia e rispetto.

Eppure, la signora ci accusa di essere imparziali perché abbiamo il vizietto di ascoltare più campane e non limitarci a riportare pedissequamente il solo verbo del padre. Brutta bestia il pensiero critico, se a esercitarlo sono gli altri… Ci accusa di aver dato sempre spazio alle lamentele, ma non s’interroga sul perché le versioni del genitore non bastino più a convincere i lamentosi. Ci accusa anche di aver fatto da megafono al sindaco leghista di Cassano Irpino, al quale per la verità davamo udienza anche quando leghista non era e anzi si accompagnava proprio al presidente. Ora, fermo restando che per noi la Lega non è il diavolo fino a prova contraria, avremmo dato parola anche al diavolo in persona se si fosse alzato nella stanza del Progetto pilota a esporre fatti o idee, a fronte di un’assemblea di sindaci spesso colpevolmente svogliati o incapaci di proferire parola, di prendere posizione, di avanzare dubbi. Di dire banalmente un no.
E questo non perché sia d’obbligo opporsi alla linea, ma perché in ballo ci sono qualche decina di milioni di euro e posizioni di potere di cui tutti loro dovrebbero dare conto alla gente dell’Alta Irpinia.

La signora immagina probabilmente di mettere me e il giornale per cui scrivo in una posizione scomoda rivelando al suo mondo feisbucchiano la sua già nota verità. In realtà rafforza la nostra voglia di raccontare cosa accade nella stanza aperta, ma poco frequentata da semplici cittadini, del Progetto pilota. Rafforza la convinzione che il lavoro fatto su questa testata in questi anni sia stato utile e valido. Conferma che abbiamo fatto bene a parlarne sempre, anche quando molti dei nostri colleghi, non rilevando elementi di concretezza, hanno preferito rinunciare a essere presenti alle riunioni. E siamo certi che i nostri lettori continueranno a leggerci, ad attaccarci perché troppo grillini – troppo leghisti – troppo piddini – troppo forzisti, a seconda delle loro simpatie e convinzioni del momento. E continueranno ad apprezzarci perché capaci di riflettere e ragionare.

Personalmente, continuerò a esercitare la mia professione con serietà, nonostante le volgari insinuazioni e le arroganti illazioni contenute nello sfogo social della signora dall’illustre cognome. Non mi spaventano nè inibiscono. E’ per me una medaglia al petto sapere che le mie parole e il mio pensiero arrecano fastidio. Albert Londres diceva a proposito dei giornalisti: “Il nostro ruolo non è quello di essere per o contro; è di girare la penna nella piaga“.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

Recent Posts

IrpiniaPost si ferma qui, grazie per essere stati i nostri lettori

Da qualche tempo meditavamo sull'opportunità o meno di congedarci ufficialmente. Un po' perché restii a…

2 mesi ago

D’Andrea: ‘Agenzia forestale dell’Alta Irpinia, la firma a Lioni’

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'assessore comunale di Lioni, delegato alla Montagna, Rocco D'Andrea: "Dopo…

3 mesi ago

Bisaccia, Marcello Arminio vince ancora

Marcello Arminio si conferma sindaco ancora una volta a Bisaccia. Staccata di un centinaio di…

3 mesi ago

Le elezioni a Morra De Sanctis, vince Fiorella Caputo

Per la prima volta c’è una donna alla guida di Morra De Sanctis. Fiorella Caputo…

3 mesi ago

Cassano Irpino, per Vecchia il quarto mandato

Dopo il risultato per la Lega alle Europee, superiore al 50 per cento nel piccolo…

3 mesi ago

Sant’Andrea di Conza, D’Angola fa poker

Era solo questione di quorum per Gerardo Pompeo D’Angola, unico candidato sindaco in lizza dopo…

3 mesi ago