I medici avellinesi contro il petrolio: ‘Rischi gravissimi’

Osservazioni choc che non possono lasciare indifferenti chi deve vigilare sul territorio. 33 pagine colme di studi, riflessioni ed indicazioni che difficilmente passeranno inosservate. É stata presentata questa mattina, presso l’Ordine dei medici di Avellino, una relazione di alto valore scientifico redatta dai maggiori esperti della provincia in tema di sanità ed ambiente.

Il testo contiene le osservazioni fatte al quadro programmatico ambientale del progetto di perforazione del pozzo esplorativo “Gesualdo 1” con importanti considerazioni e rilievi sul piano sanitario.

Franco Mazza, esponente dell’Isde di Avellino, Roberto Ziccardi ex direttore generale dell’Asl ed Antonio D’Avanzo, presidente dell’Ordine dei medici hanno presentato una serie di rilievi sullo studio di impatto ambientale allegato al progetto di ricerca che, secondo il parere dei medici, non terrebbe conto o ometterebbe alcuni aspetti fondamentali.

Conferenza Stampa Ordine dei Medici

” Nel Sia (studio di impatto ambientale) – ha spiegato Mazza – non sono opportunamente valutati i rischi da emissione di Radon, di polveri sottili, idrocarburi ed all’impiego di fluidi di perforazione. Gli effetti di questi liquidi si sommano ed agiscono come interferenti endocrini, creano danni sopratutto in fase evolutiva ai bambini: parliamo di difficoltà di crescita ed apprendimento e disturbi dello sviluppo. Per la prima volta vi è uno sforzo dell’Ordine di medici che fa un’osservazione di carattere sanitario rispetto a progetti di questo tipo.

 

Conia un motto Roberto Ziccardi: “La salute degli esseri umani ha come base la salute dell’ambiente” a dimostrazione che il tema deve essere sentito quasi come una responsabilità civile:” Questo lavoro scientifico è a disposizione delle istituzioni. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, ora tocca a loro. Il nostro è un tentativo di chiedere di pensarci bene prima di andare avanti, noi, dalla nostra ci siamo esposti e speriamo di responsabilizzarli”. Il documento, presentato questa mattina alla stampa, è stato inviato a tutti i sindaci ed ai responsabili dei movimenti: “Speriamo – spiega Ziccardi- di poter dare loro un aiuto affinché possano unire alla lotta anche la conoscenza. È vero che può commuovere l’idea che una torre possa sorgere nei vigneti ma dobbiamo andare oltre. Anche se, in effetti, non so se nelle Langhe, alle quale ci ispiriamo, accetterebbero l’idea di un pozzo”.

 

Presto sul territorio verranno attivate delle antenne di sensibilità territoriali mentre sullo sfondo resta lo spettro di un disastro da evitare:” In Irpinia – spiega D’Avanzo – paghiamo lo scotto dell’amianto perché nessuno si è impegnato a dire che quel materiale era dannoso”.

Ma a chi gli chiede perché con tale materiale, di grossa valenza scientifica, ed il supporto dei sindaci, non si vada direttamente in Procura, D’Avanzo risponde così: “In Italia la Procura si muove solo in presenza di un reato, il nostro è, però, un lavoro di prevenzione, poniamo le nostre osservazioni che resteranno a disposizione di chi vorrà consultarle”. Ma se il documento non verrà utilizzato resterà lettera morta.

Maria Stanco

Nasce a Sturno nel 1984, tra il rumore delle forchette che proviene dal ristorante dei genitori. Studia “Relazioni Internazionali” a Napoli. Su “Tusinatinitaly.it” il primo lavoro da giornalista. Pubblicista dal 2011 mentre scrive sulle pagine di “Buongiorno Irpinia”. Conduce per un anno il Tg di “MediaTre”. Da qualche tempo è ritornata alla carta stampata, sul quotidiano “Il Mattino” e presto, promette, ricalcherà anche i campi di tennis.

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