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Industrie Alta Irpinia, il piano dei trecento posti

Si è tenuto poco fa, presso la sede provinciale di Piazza Libertà, il confronto tra il leader della Fismic Giuseppe Zaolino e la consigliera del Partito Democratico Rosetta D’Amelio.

Industria e fondi Europei alla base del confronto, durante il quale la Fismic ha presentato il progetto di rilancio dell’Area Industriale Lioni-Nusco-Sant’Angelo. Per il sindacato il progetto dovrebbe coinvolgere anche la Regione Campania ed aiutare il futuro governatore a spendere meglio le risorse erogate dall’Europa. Nelle previsioni si parla di un piano industriale in grado di generare 300 posti di lavoro. Non è la prima volta che se ne parla e dunque è bene essere cauti sulla reale fattibilità della proposta. Ma vediamo nel dettaglio i dati illustrati questa mattina:

IL PIANO SECONDO ZAOLINO
300 posti di lavoro in tutto, anche e soprattutto tramite un accordo col gruppo Sirpress. Dovrebbero essere generati con l’aggancio dei fondi europei. 300 posti dunque: 180 sulla Sirpress, 120 sulla Desmon, rilevata dalla Middleby. “Che – dice Zaolino – non è una bancarella, vale miliardi”. All’interno di queste 120 persone ci sarebbero i 30 fuoriusciti che lavoreranno su una nuova linea produttiva”. Gli altri 180 posti sarebbero generati in una sorta di “Pacchetto Sirpress”. Zaolino ha infatti detto che può essere coinvolta anche la Rifometal. “C’è già un imprenditore disposto a recuperare 30 posti di lavoro. Altri 40 posti a livello locale nasceranno sulla logistica. Come si arriva alla cifra finale? Altre 40 unità lavorative in collaborazione con la Lames di Vallata”.

CHI PAGA?
Secondo Zaolino i fondi che l’Alta Irpinia può intercettare sono quelli europei. La D’Amelio ha poi ricordato che la sua proposta di legge sul riutilizzo dei capannoni industriali dismessi è stata approvata in Regione ma non ha mai visto un regolamento attuativo. E poi il Progetto Pilota per l’Alta Irpinia. Sia per Zaolino che per la D’Amelio può essere lo strumento principe sugli interventi.
“Da parte mia – ha spiegato la consigliera regionale – ci sarà l’impegno per sostenere questo piano, non è lavoro assistito ma si fonda su prospettive di mercato perché guarda all’estero”

Giovanni Boccella

Castellese. Opera da sempre nel sociale, come cooperatore. Appassionato di politica.

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