IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

“Bisognerà che l’Irpinia si abitui presto all’atmosfera dell’ Expo e che si senta a proprio agio”, avrà pensato Costantino Capone prima di decidere di presentare, presso la Chiesa dell’Annunziata della Camera di Commercio in Piazza Duomo, i dettagli della partecipazione della provincia di Avellino alla grande esposizione mondiale che prenderà il via il prossimo primo maggio a Milano.

Ed allora, per simulare i rallentamenti della Fiera, ecco pronta una (bellissima) piccola sala colma e stracolma di persone, per permettere (o non permettere) tanto ai giornalisti di scattare qualche foto degna di essere chiamata tale, quanto ai presenti di respirare agevolmente. Ma non solo. A Milano è ancora tutto in evoluzione nonostante l’imminente inaugurazione? Ed allora perchè non “costruire” un percorso alternativo per raggiungere la chiesetta, disseminando qua e là qualche cantiere? Con la partecipazione straordinaria di Paolo Foti, ecco a voi come impedire un facilissimo raggiungimento della sala, a favore di un tour intorno al duomo lungo quattro volte tanto.

In sintesi, se pensavate di arrivare difronte alla chiesa e, semplicemente, svoltare a sinistra per raggiungere in quattro passi l’entrata, vi sbagliavate. Imboccate la destra, camminate per qualche centinaia di metri e, se non vi investono prima le auto che, ovviamente, transitano nel doppio senso di marcia siete arrivati.

Detto ciò, la presentazione fatta dal numero uno della Camera di Commercio può dirsi affascinante e di buone speranze. “Piazza Irpinia” sarà in posizione strategica, a 60 metri da Palazzo Italia e tra le poche aree geografiche, cinque in tutto, collocate in maniera tale da essere tappa obbligata di ogni visitatore. “L’irpinia, il Sud a colori” sarà lo slogan che accompagnerà per tre mesi la provincia irpina a Milano e che vedrà l’alternarsi di 160 eventi, tra focus, convegni e manifestazioni varie, alla presenza di tantissimi volti noti.

Ventinove i comuni che prenderanno parte all’esposizione che, come spiegato da Capone:” Porteranno a Milano la loro storia e le loro tradizioni, dalle mele di Avella alle ceramiche di Ariano, passando per il castello di Bisaccia. Sarò un’occasione unica – continua – per sfatare tanti luoghi comuni, per far capire che l’Irpinia ha tanto da raccontare. Durante i tre mesi dell’Expo il mondo avrà una visione del futuro e noi dovremmo capire se riusciremo ad esportare il nostro brand fuori dalla regione al pari della Maremma o del Salento. Sul nostro territorio, ad esempio, ci sono oltre 70 castelli che, se fossero stati altrove, sarebbero diventati chissà cosa, noi cercheremo di mostrarli al mondo”.

” Stiamo combattendo contro la burocrazia e le lungaggini – ha spiegato il presidente – i nostri addetti lì a Milano, hanno impiegato un’ora e quaranta solo per entrare nella zona Fieristica”. Viste le buone premesse, il prezzo potrebbe valere l’attesa. Un pò meno consolante per chi, come chi scrive, ha dovuto circumnavigare il duomo e i suoi sampietrini con i tacchi alti.