Diario di Sponz, sotto il cielo sopra Calitri

Ho lasciato il Lago delle Canne di notte e non riuscirò a vederlo con la luce. Sopravviverò, ma intanto grazie allo Sponz Fest ho conosciuto un posto nuovo. Mi perdo l’Irpinia Woodstock messa in piedi da Virginio e mi dispiace, purtroppo bisogna essere superuomini per vivere pienamente tutto il festival! Ieri poco prima del tramonto mi avvio verso il centro di Calitri, quartier generale della manifestazione. Quant’è bello il lago di Conza, penso in macchina! Ma Calitri riesce sempre a stupirmi, porca miseria. Elegante e fiera, con il corso e piazza della Repubblica agghindati come non mai. Le installazioni e le strutture di legno dicono chiaro e tondo Lo Sponz è qui. E infatti fatta eccezione per una puntatina a Cairano e dell’ultimo giorno tra Villamaina e Sant’Angelo, la carovana ideata da Capossela si ferma nella città di nascita per i quattro giorni centrali. Onestamente non si capisce benissimo lo sposalizio con il treno, ma per adesso l’evento si gode il meritato successo.

 

E’ pieno ogni vicolo, ogni cantina, ogni piazza, dai vicoli al borgo castello. Le vedute sono mozzafiato anche per un insensibile come me. I visitatori da fuori provincia sembrano tantissimi, il sold out delle strutture ricettive era un segnale ma qui davvero si superano le aspettative. E pensare che siamo ancora al secondo giorno! In piazza della Repubblica Gianni Mura ha appena iniziato a parlare dei grandi perdenti nel mondo dello sport, di quegli atleti con il secondo posto nel destino.

Poco prima della fine del racconto stabilisco che i tre euro per la Peroni dello Sponz sono troppi. Penso sia giusto sostenere i bar del corso, quelli che mi accoglievano quando Capossela suonava a Calitri quasi a sorpresa, quando le persone si muovevano col passaparola e Facebook era agli albori. In uno dei bar la Peroni sta a due euro e il bicchiere è più grande. Mi dispiace cara organizzazione, ma c’è crisi! A proposito di organizzazione, più noto persone da ogni parte d’Italia più credo che il lavoro fatto dal settore comunicazione, ora e negli anni scorsi, sia incredibile. Non dico il 50, ma secondo me il 25 per cento del successo del Fest è merito di una squadra con base a Roma che opera nel mondo della musica e si fa il culo con professionalità.

 

Sto riflettendo troppo, e non perché non abbia nulla da fare. Entro infatti nelle cantine dei grandi produttori di formaggi e salumi del posto, ci sono gli strumenti e i gruppi pronti a suonare. Mi sposto di continuo e alla fine mi apposto per ascoltare e ballare (che per me significa far finta di saltellare) la musica dei Dobranotch. Il quintetto di Pietroburgo è una colonna sonora perfetta. Sto riflettendo sempre troppo, forse perché dopo il selvaggio lago della canne, e memore della notte al Formicoso due anni fa, il secondo giorno dello Sponz mostra la sua anima più borghese (e in questo non c’è nulla di male). Tutto tranquillo, perfetto. Senza caos non mi lascio travolgere, conservo un distacco che nei prossimi giorni vorrei perdere.

Intanto posso dire un’altra cosa? Vinicio Capossela mi sembra un po’ meno protagonista in questa quinta edizione, e come per l’anima borghese del secondo giorno non c’è proprio nulla di male. Forse il direttore artistico sta conservando l’energia per il concertone finale con Kusturica. Diciamo pure che l’offerta artistica è su livelli altissimi ma non vedrò il concerto all’alba di giovedì nemmeno stavolta, al sentiero della Cupa. Lo spirito borghese, misto a sonno, si impossessa di me. Un giorno vivrò l’alba dello Sponz, ma il giorno non è questo!

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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