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Giornata della Prematurità, il Moscati dimette il piccolo Angelo e si colora di viola

Si chiama Angelo il neonato che è riuscito a vincere la sua battaglia per la vita e che proprio domani in cui si celebra la Giornata Nazionale della Prematurità sarà dimesso, dopo oltre tre mesi dalla nascita, dall’Unità Operativa di Patologia Neonatale e Tin dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino. Il piccolo Angelo è venuto al mondo il 10 agosto scorso, dopo un periodo di gestazione di appena 24 settimane. Alla nascita pesava 600 grammi e presentava una serie di complicanze legate alla prematurità. Nella Terapia intensiva neonatale dell’Azienda “Moscati” è stato assistito e accudito con grande professionalità e attenzione. I genitori, due giovani di Atripalda (Av), domani pomeriggio potranno finalmente portare a casa il loro primogenito, che ha raggiunto, dopo questo lungo periodo di degenza, il peso di 2 chili e 100 grammi, superando con successo tutte le difficoltà iniziali.

«Angelo rappresenta la forza della vita – sottolinea Sabino Moschella, responsabile dell’Unità operativa di Patologia Neonatale e Tin dell’Azienda “Moscati” -. Le sue dimissioni nella Giornata Nazionale della Prematurità sono il modo migliore per festeggiare i neonati che vengono al mondo prima del tempo». Quando il piccolo lascerà l’ospedale, alle sue spalle la facciata principale della Città ospedaliera sarà illuminata di viola, il colore scelto per la ricorrenza dedicata ai prematuri.

Sempre nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare la Giornata Nazionale della Prematurità, domani pomeriggio i neonatologi incontreranno, all’interno del reparto, alcune neomamme per una consulenza in merito alla bronchiolite e alle misure previste per prevenire questa infezione delle vie respiratorie che, quest’anno, si sta presentando in maniera particolarmente diffusa e preoccupante. «Nella nostra Unità operativa – sottolinea ancora Moschella – abbiamo registrato, fino a oggi, già una ventina di accessi di neonati affetti da bronchiolite: è un dato abbastanza allarmante. Pertanto è necessario informare i genitori su come tutelare i bambini e comunicare loro che, per determinate categorie di neonati, è prevista la vaccinazione».

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