Un’apertura importante per la battaglia contro il cosiddetto “eolico selvaggio” arriva dalla Puglia, dall’Autorità di Bacino competente sul distretto dell’Ofanto. Parliamo del nuovo parco eolico di Calitri. Venti pale contro le quali il sindaco Michele Di Maio si sta battendo sin dal suo insediamento in Comune. Si tratta di un’area protetta, in teoria, su cui i pareri favorevoli all’installazione fioccavano settimana dopo settimana. Colpo di scena dunque. L’Autorità pugliese ha comunicato al primo cittadino calitrano la volontà di procedere ad ulteriori verifiche. “Pala per pala”, dice lo stesso di Maio. Una proroga richiesta di tre settimane che ha probabilmente contribuito allo slittamento del nuovo tavolo tecnico previsto per venerdì mattina a Napoli. “Non è una vittoria – spiega il sindaco – ma possiamo parlare di moratoria silente. Registriamo con soddisfazione i dubbi di Bari – aggiunge – e continuiamo a tenere alta l’attenzione. L’area non è idonea, figuriamoci per un nuovo parco di quelle dimensioni“.
Una piccola battaglia di una lunga guerra. Che però, è bene ribadirlo, anche se vinta non aiuterebbe a decifrare un quadro che resta oscuro. Molti degli episodi inquietanti registrati intorno all’affare del vento non riguardano i nuovi parchi. Non riguardano quello di Calitri, per la precisione. E parliamo di intimidazioni, possibili attentati. Minacce e colpi di arma da fuoco. La partita si gioca su più fronti. Quello ambientale-burocratico. E quello legato a possibili infiltrazioni malavitose.