Timidi tentativi di ripresa di un dialogo tra i sindaci di quella parte di Alta Irpinia che da giorni discute e si interroga sulla possibilità (affatto remota) che venga realizzato un impianto per il trattamento di rifiuti organici nel territorio di Conza della Campania. Ma d’altra parte c’è da registrare un attacco durissimo a Legambiente. L’amo gettato nelle acque agitate da parte del sindaco di Sant’Andrea Pompeo D’Angola, che aveva scritto al collega di Calitri invitandolo a chiarire la sua posizione, ha prodotto un primo risultato ma lo scontro non sembra placarsi. Michele Di Maio ha chiarito la sua visione delle cose (leggi la sua lettera) ed ha anche negato di aver mai affermato di essere favorevole alla scelta di località Tortorino, quell’appezzamento di terreno al confine tra Conza e Sant’Andrea oggetto delle proteste di amministratori e cittadini.
“La tardiva presa di posizione del collega di Calitri è comunque una buona notizia per il nostro territorio perché l’Amministrazione regionale non aspetta altro che le nostre divisioni per insinuarsi e imporre scelte scellerate”, è il commento di D’Angola che però non manca di sottolineare quelle che a suo avviso sono delle contraddizioni. “Il collega di Calitri – aggiunge – si conferma rappresentante della vecchia politica avvezza a dare voti, peccato però che i peggiori vadano dati proprio a chi come lui, rappresentate regionale di Legambiente, non ha saputo in passato tutelare il nostro territorio dalle aggressioni, in particolare dalle scempio eolico che si è consumato in Irpinia d’Oriente e, solo recentemente e ancora una volta tardivamente, assurto a problema”.
Guardando al presente, tuttavia, il primo cittadino di Sant’Andrea annuncia che la battaglia andrà avanti e chiede a Calitri di farne parte: “Rivolgo a lui (Di Maio, ndr) l’invito a partecipare fattivamente alla difesa del territorio iniziando dalla grande iniziativa popolare che si sta organizzando con esperti del settore e amministratori, per poi eventualmente continuare con l’impugnativa al Tar del provvedimento regionale autorizzatorio dell’impianto di Tortorino. Questa volta – è la sua sottolineatura – spero anche nella partecipazione della Sua associazione che in passato si è abissata quando il sottoscritto guerreggiava con le società dell’eolico con ricorsi su ricorsi al Tar di Salerno e in Consiglio di Stato per una difesa reale del territorio e non a chiacchiere“. Poi la chiosa finale in risposta all’allusione circa la regia di mandanti politici. “Mi preme sottolineare – precisa – di non aver mai avuto padrini politici e soprattutto di non avere tessere di partito, cosa che invece ha il collega di Calitri“.
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