Dopo il 23 novembre un altro Tribunale è possibile

Il Procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, ha lanciato l’ipotesi sollecitato da giornalisti e amministratori. “Non è impossibile ripensare a un presidio di Giustizia. L’ipotesi è al vaglio del Ministero”. Non ha parlato di Tribunale in senso stretto, l’ex giudice istruttore in Alta Irpinia ai tempi del terremoto. Genericamente ha parlato di una sede distaccata. Ma ha manifestato grande interesse per la zona, anche prendendo spunto dai recenti fatti di cronaca legati al business dell’eolico. Roberti ha riabbracciato amici e ha parlato con gli studenti. Sempre disponibile. Ha discusso con le fasce tricolore di Bisaccia e Lacedonia sul problema criminalità. Insomma, Roberti c’è e ora bisogna seguire la strada prospettata.

 

Apparentemente c’era il dubbio che le sue parole sui tribunali siano state frutto dell’occasione, il 35esimo anniversario del terremoto. E invece non è così, anche perché in Friuli, a Tolmezzo, è stato fatto qualcosa di simile.

 

Un protocollo tra la Regione Friuli-Venezia Giulia ed il Ministero di Giustizia è stato firmato ad agosto. Si prevede l’apertura di un “Presidio di Giustizia” nella sede dell’ex Tribunale di Tolmezzo, soppresso come quello di Sant’Angelo dei Lombardi. L’accordo consente alla Regione di organizzare in quella sede un ufficio presidiato che consenta agli utenti di depositare gli atti e di poter seguire l’iter dei procedimenti mediante collegamenti telematici dell’ufficio locale con il Tribunale di Udine, evitando loro le relative trasferte.

 

In più ci sarà un sportello gestito da un’associazione. Non una sede distaccata dunque, ma un luogo che testimonia concretamente la vicinanza dello Stato. Un luogo utile ai cittadini che possa fungere da snodo per utenti e, perché no, forze dell’ordine.

 

La geografia giudiziaria è forse stata ridisegnata per sempre. Ma dal Friuli all’Irpinia c’è voglia di correggere quel disegno. Un disegno che quindi non passa soltanto per Roma. Ha bisogno del lavoro di addetti ai lavori (non solo sindaci ma anche avvocati). Insomma, il 23 novembre 2015 ha acceso una speranza per Sant’Angelo dei Lombardi e per l’Alta Irpinia. Speranza che andrebbe coltivata.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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