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De Mita con De Luca: ‘Quando morirò continuerò a parlare’

Parterre delle grandi occasioni a Nusco per l’incontro tra il governatore Vincenzo De Luca e il presidente del Progetto pilota Ciriaco De Mita. La fascia tricolore nuscana chiama a raccolta i colleghi sindaci dell’Alta Irpinia, ma non solo, per un’iniziativa ibrida: metà resoconto dell’azione passata e futura di Regione e Comuni per l’area interna altirpina, metà comizio pre-elettorale in vista delle elezioni regionali del 2020.

De Mita rompe subito gli indugi e ripercorre velocemente gli ultimi anni, ammettendo le difficoltà relazionali e procedurali incontrate nel cammino, subito dopo quella firma sull’accordo di programma quadro con il quale De Luca aveva messo nelle mani della Città dell’Alta Irpinia 200 milioni di euro da spendere su sanità, scuola, trasporti e tanto altro per frenare lo spopolamento. “Noi avevamo previsto che progettazione ed esecuzione delle opere le facesse l’azienda forestale – dice ad esempio. – Ora stiamo nella fase in cui i sindaci devono proporre progetti cantierabili”, aggiunge. Per chi non è solito frequentare le assemblee del Progetto pilota il discorso nella prima parte stenta a decollare, soffocato dal burocratese. Ma l’ex presidente del Consiglio affonda: “Volevo contestare la Regione perché i soldi non arrivavano, ma poi pensai che era più opportuno inventarci gli strumenti per provvedere e superare gli ostacoli. In quella pausa (il riferimento è al periodo di stasi vissuto dalla sperimentazione, in particolare nell’ultimo anno, ndr) gli intelligenti hanno iniziato a parlare, compreso il sindaco del più piccolo Comune della provincia”. La sua è la prima bordata della serata a Luigi D’Angelis.

Continua il presidente dell’area pilota: “Sulla seggiovia anche nel tuo partito, presidente, si sono agitati molti per dire che c’era stato il finanziamento, dopo che avevano raccontato il contrario. Il paradosso è che ti devo ringraziare oggi – confessa – perché abbiamo concordato una tale quantità di finanziamenti per tutta l’Alta Irpinia per cui le cose fatte quasi vanno bene, e quelle da fare spero vadano meglio. È difficile trovare in Alta Irpinia una persona che si sia mossa con la mia capacità, caparbietà e intelligenza. Potrei smettere e mettermi a scrivere, ma io quando morirò continuerò a parlare”. 

Non manca un passaggio politico sul finale. De Mita parla di Pd e dei popolari. “Il movimento in cui stai è un aggregato disordinato – dice a proposito del partito di Zingaretti – Noi siamo popolari e siamo la grande storia del Paese, il Pd è un po’ acerbo, e capisco che pure per te sia difficile comunicare con questa massa di sprovveduti. Ma abbiamo fatto una discreta discussione insieme per capire come affrontare la campagna elettorale. Noi dobbiamo coinvolgere la gente perché la speranza è il presupposto dei risultati”. Senza mai nominarlo, tira in causa pure l’ex sodale Maurizio Petracca, il consigliere regionale ormai in procinto di volare verso altri lidi. “Ci sono alcuni che ora cambiano partito e si mettono a parlare di foreste producendo un comunicato stampa a settimana, promettono progetti su tre-quattro comuni, non si sa con quali risorse. Noi invece qui con l’azienda forestale abbiamo in mente un progetto serio. L’azienda è nata con un difetto, la contestazione. Prima di un gruppo, ora di un altro. Un ragazzino, che non vedo in sala, mi voleva persino mettere un organismo di controllo”. Ed è il secondo colpo sferrato all’indirizzo del sindaco di Cairano.

In sala una decina di primi cittadini del Progetto pilota: Torella, Calabritto, Andretta, Montella, Guardia, Castelfranci, Cassano, Teora, Rocca San Felice e Bagnoli. E gli amministratori di Sant’Angelo, Lioni e Morra. Presenze anche extra Alta Irpinia, come Trevico, San Nicola Baronia, Montefalcione e Serino, che però di recente ha aderito al partenariato dell’azienda forestale (leggi qui). Si affrettano a salutare il governatore anche i manager di “Moscati” e Asl Avellino, Renato Pizzuti e Maria Morgante, il direttore sanitario di Villa dei Pini Giuseppe Rosato, il presidente dell’Asi Vincenzo Sirignano, il direttore dell’istituto zooprofilattico del Mezzogiorno Antonio Limone, l’assessore regionale al Turismo Corrado Matera, il presidente di Confindustria Pino Bruno, di Confartigianato Ettore Mocella e gli ex sindaci di Montella e Bagnoli. Non mancano all’appello il segretario provinciale di “Italia è popolare” Giuseppe Del Giudice, l’ex sottosegretario Gioacchino Alfano, l’ex deputato Giuseppe De Mita e l’ex consigliere provinciale Gaetano Calabrese.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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