Una raccolta firme, proprio al centro della città, per riportare all’ attenzione degli avellinesi la vicenda Isochimica. E’ questa l’iniziativa messa in campo, questa mattina, dall’associazione “Libera contro le Mafie” a Corso Vittorio Emanuele dove è stata avviata una petizione, che continuerà per le prossime 2 settimane nelle principali manifestazioni estive, per sollecitare il governo a fare qualcosa sul tema dei prepensionamenti per gli ex operai di Borgo Ferrovia. “Si tratta – ha spiegato Francesco Iandolo, referente provinciale dell’associazione – della seconda fase di un progetto già avviato. Lo scopo è informare sulla vicenda Isochimica e sui silenzi che ne sono seguiti. Vogliamo esporre una richiesta collettiva, senza bandiere, nomi e simboli, per chiedere alle istituzioni un passo in più per il prepensionamento degli operai”.
Intanto il prossimo 19 ottobre scatterà il processo: “Sarà importante esserci per guardare in faccia chi è il responsabile diretto della vicenda che dovrà sentirsi obbligato a raccontare la verità su quello che è successo in fabbrica e soprattutto dopo”.
La petizione, come detto, continuerà per circa 15 giorni: “Contiamo di raccogliere in due settimane – prima della pausa estiva dei lavori parlamentari – 2 o 3 mila firme- spiega Iandolo -.”
Una situazione, quella in cui si trovano gli operai figlia del disinteresse ma anche del malaffare: “Quello che è successo per anni – spiega Iandolo – ci dice che la politica, a volte, è stata fin troppo interessata alla fabbrica, con legami malati tra malapolitica, malaffare e malagestione locale e nazionale. Oggi che c’è la possibilità di dare risposte concrete la politica deve mettere in campo le azioni necessarie per dare un futuro nuovo a quell’area. Dobbiamo realizzare qualcosa in ricordo non solo di quei 10 anni di lavoro, ma soprattutto dei 30 anni di silenzi”.
“Ci auguriamo che la città possa rispondere con partecipazione – ha aggiunto Nicola Abrate, ex lavoratore dell’Isochimica. – Ho spesso sentito parlare di indignazione da parte della cittadinanza, questo è un modo fattivo per indignarsi e far sentire la propria voce. In questi anni – ricorda – noi siamo stati gli unici lavoratori in Italia a non avere tutele”. La petizione sarà inviata all’attenzione del presidente del Consiglio Renzi, della presidente della Camera Boldrini e del Senato Grasso: “Si tratta delle figure istituzionali che sono di garanzia per il Paese. Questa è una vertenza che può essere risolta solo dalla politica che ha gli strumenti adatti per modificare o creare una legge”
Da qualche tempo meditavamo sull'opportunità o meno di congedarci ufficialmente. Un po' perché restii a…
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'assessore comunale di Lioni, delegato alla Montagna, Rocco D'Andrea: "Dopo…
Marcello Arminio si conferma sindaco ancora una volta a Bisaccia. Staccata di un centinaio di…
Per la prima volta c’è una donna alla guida di Morra De Sanctis. Fiorella Caputo…
Dopo il risultato per la Lega alle Europee, superiore al 50 per cento nel piccolo…
Era solo questione di quorum per Gerardo Pompeo D’Angola, unico candidato sindaco in lizza dopo…