Comitati eolico: ‘Vogliamo risposte da Rizzi e De Mita’

L’unione fa la forza. Sarà questo, d’ora in poi, il mantra dei comitati civici nati per contrastare quello che loro stessi definiscono “lo scempio del territorio irpino“. Dall’eolico selvaggio al pericolo trivellazioni, dalle centrali Terna allo spreco dell’acqua. Tutto sarà materia d’intervento del coordinamento costituito dopo l’assemblea svoltasi lo scorso ottobre a Bisaccia che ha avuto il merito, tra l’altro, di aprire un confronto tra cittadini, sindaci ed attivisti.

Dalle parole, ora, si dovrà passare ai fatti. In tal senso, questa mattina, presso il centro sociale Samantha della Porta di Avellino si è tenuta una conferenza stampa informativa su quelle che saranno le prossime iniziative del coordinamento a partire da un incontro richiesto a gran voce con il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “I comuni – spiega il portavoce del comitato No Alta Tensione di Lacedonia, Rocco Pignatiello – hanno fatto una delibera con la quale chiedono una moratoria, lo stesso De Luca si è detto favorevole a tale provvedimento. Ora, però, alle parole devono seguire i fatti che, al momento, ancora non si sono visti perchè, nel frattempo, in queste settimane si sono fatte altre conferenze di servizio, sono stati autorizzati nuovi parchi eolici. Il nostro è un richiamo alla responsabilità che deve arrivare sia ai primi cittadini che a De Luca. Con il Presidente vorremo definire bene le questioni che riguardano l’avvio della fase di discussione sul Piano Energetico Ambientale Regionale che affronta le questione energetiche ma le inquadra nell’ottica della difesa dell’ambiente”.

Una vicenda, quella legata al proliferare dell’eolico, sempre più intrecciata con la cronaca: “Negli ultimi tempi gli episodi legati alla criminalità hanno subito un aumento non più tollerabile. Abbiamo denunciato al Prefetto e alla commissione antimafia quel che sta accadendo. Anche i sindaci hanno fatto propria la battaglia ma, non vedo, però, una risposta efficace. C’è una narrazione di chi si dice contrario all’eolico e alla crinimalità, ma di fatto, non si fa niente.

Chiediamo che si costituisca una task force su questa zona. I sindaci, ad esempio, possono dotarsi di una equipe di tecnici, sull’esempio di quanto accade a Calitri, composta da avvocati, architetti, ingegneri ambientali ed esperti di storia dell’arte per andare in conferenza di servizio ed opporsi ai progetti”. Un messaggio chiaro, dunque, che dovrà arrivare anche al Settore parchi e foreste e siti Unesco della regione Campania per chiedere “l’avvio del procedimento per la istituzione di un Parco Regionale Rurale che possa specializzare i territori ed alzare i livelli di tutela delle specificità locali oltre che fornire strumenti più adeguati per la propulsione di uno sviluppo locale che tenga assieme gli investimenti fatti e gli indirizzi della strategia nazionale per le Aree Interne, che tale Parco Regionale sia perimetrato e coincida con l’area del Progetto Pilota”. Da qui, inoltre, la richiesta che la moratoria, proposta dai sindaci, sia la condizione necessaria per il finanziamento del Progetto Pilota.

I comitati, però, non si limitano alla sfera locale o regionale: “Richiesta di indennizzo alla UE (Corte Europea) per i danni subiti al patrimonio comune e per aver invalidato anni di finanziamento europeo indirizzato allo sviluppo armonico e turistico dei territori rurali”.

Netto l’intervento di Roberto De Filippis: “I comitati oggi fanno un salto di qualità azzerando le differenze e chiamando le istituzioni ad un atto di responsabilità. Chi do dovere, forse, sta facendo male il suo lavoro”. Soddisfatti gli attivisti anche dell’ endorsment ricevuto ieri da Monsignor Pasquale Cascio, Vescovo altirpino che, in pieno stile “Papa Francesco” ha sottoscritto l’impegno ambientalista ma non solo. Questa mattina, in sala, solo stati fatti dei nomi. I nomi di chi, secondo i rappresentanti dei comitati come Enzo Tenore (Aquilonia), dovrebbe rispondere alle domande e dare alcune risposte: da Mario Rizzi, presidente della Comunità Montana a Ciriaco De Mita (“fautore del Progetto Pilota”), la questione, da un milione di dollari, posta sul tavolo resta la stessa: l’indirizzo politico che vogliono darci è che dobbiamo andare via dall’Irpinia?

Maria Stanco

Nasce a Sturno nel 1984, tra il rumore delle forchette che proviene dal ristorante dei genitori. Studia “Relazioni Internazionali” a Napoli. Su “Tusinatinitaly.it” il primo lavoro da giornalista. Pubblicista dal 2011 mentre scrive sulle pagine di “Buongiorno Irpinia”. Conduce per un anno il Tg di “MediaTre”. Da qualche tempo è ritornata alla carta stampata, sul quotidiano “Il Mattino” e presto, promette, ricalcherà anche i campi di tennis.

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