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Camera di Commercio Irpinia-Sannio, Petrucciani: ‘Fusione non sia sommatoria di numeri’

Quale rappresentante di Cidec, Fapi ed Unimpresa ieri il Presidente Milena Petrucciani ha partecipato al primo Consiglio della Camera di Commercio di Avellino.

“Concordo pienamente con il Presidente Costantino Capone e con l’attenzione che, nel suo discorso di insediamento, ha voluto dare alla ormai certa fusione tra i due Enti camerali sannita ed irpino” –ha dichiararo il vertice di Cidec.

 

L’obiettivo del Presidente Capone è far si che la fusione non sia una “semplice sommatoria di numeri” ma una scelta politica ben chiara per ridisegnare, salvaguardare ed affermare le specificità territoriali dei rispettivi sistemi produttivi verso i quali è diretta l’azione delle Camere di Commercio irpina e sannita.

Le caratteristiche territoriali similari, la solidità patrimoniale dei due Enti ed un bacino di circa 75.000 imprese rappresentano le condizioni ideali per garantire autorevolezza agli interventi di sviluppo che si andranno a sostenere, sia a livello regionale che nazionale ed internazionale.

Si tratta di un percorso appena cominciato –ha dichiarato Milena Petrucciani- le cui premesse e sensazioni sono però più che positive. In tal senso, come avevo annunciato all’atto della mia nomina, lavorerò di concerto con gli altri rappresentanti camerali affinché la fusione sia una opportunità piuttosto che una criticità”.

Già nei prossimi giorni Petrucciani incontrerò Costantino Capone per mettere a punto le azioni necessarie per un processo di fusione ragionato e condiviso che contribuisca soprattutto alla salvaguardia delle specificità territoriali dei sistemi produttivi irpino e sannita ai quali è diretta l’azione di servizio svolta dalle Camere di Commercio; non ci saranno vincitori e vinti ma solo un nuovo Ente che, rispettoso delle reciproche identità, garantisca i criteri sulla spending review attraverso l’ ottimizzazione delle azioni di supporto alle imprese, soprattutto di piccole dimensioni.

Quella di Avellino e Benevento sarà, quindi, una unificazione da cui nasceranno energie per nuovi servizi, come quello di certificazione dei contratti, la digitalizzazione degli uffici, la semplificazione dello sportello unico, la creazione e lo sviluppo di servizi digitali in house, la conciliazione, l’accesso al credito, qualificazione delle filiere territoriali, tutela del Made in Italy, nuova imprenditorialità, reingegnerizzazione del comparto turismo e della cultura, sostegno all’innovazione ed al trasferimento tecnologico.

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