Calitri divisa tra Lettieri e De Magistris

La Cdi, industria tessile di Calitri, irrompe della campagna elettorale per il ballottaggio a Napoli con un video postato sul profilo Facebook di Gianni Lettieri, lo sfidante del sindaco uscente Luigi de Magistris, proprietario dello stabilimento dell’area industriale altirpina chiuso ormai dal 2010.

“Qualche settimana fa gli ex dipendenti dell’azienda di Calitri che ho guidato per vent’anni mi hanno mandato questa serie di messaggi – comunica attraverso il social network il candidato a Palazzo San Giacomo – E’ l’unico stabilimento che dopo la crisi del settore tessile non sono riuscito a riconvertire, ma lo avevo venduto a un gruppo messicano solido, quotato in borsa. Purtroppo ha chiuso una volta arrivato in Irpinia. Grazie ragazzi, tornerò presto a trovarvi!”. Seguono interviste a ex dipendenti, tutti concordi nell’esaltare le qualità dell’imprenditore e dell’uomo.

Anche nei commenti al post non mancano gli apprezzamenti. Enzo Flammia, ex lavoratore della Cdi e rappresentante della Uil irpina ricorda: “Ho avuto la fortuna di conoscere Lettieri da vicino nelle relazioni sindacali che avevamo in azienda e posso dire che si è sempre distinto per il grado di sensibilità e di umiltà nei confronti di tutti i suoi dipendenti. Faccio un esempio: all’interno dell’azienda vi erano diverse turnazioni di lavoro con i dipendenti che erano di vari comuni, anche con una distanza di 50 km, e ricordo che lui dava indicazione ai suoi collaboratori di fare in modo che coloro che venivano dai comuni lontani fossero collocati tutti nello stesso turno. Tutto questo senza che gli venisse chiesto”. Lettieri incassa l’elogio e ringrazia. (GUARDA IL VIDEO)

La CDI (Calitri Denim Industries) produceva tessuti per jeans e doveva essere il perno attorno al quale far ruotare il progetto del secondo distretto tessile della provincia di Avellino. Le cose andarono diversamente. Una parte degli oltre 200 operai è stato trasferito in qualche altra azienda di Lettieri, a Calitri invece si tentò la strada della riconversione: alla fine però non se ne fece nulla.

Cinque anni fa la ferita in Alta Irpinia era recente. Si votava a Napoli e a Calitri. Durante lo spoglio al seggio calitrano, ci si informava sull’andamento del ballottaggio napoletano. Si tifava per de Magistris. “Nel 2011 era cocente il licenziamento subito dal curatore fallimentare e quindi le promesse, false, fatte da Lettieri sulla riqualificazione aziendale erano chiare – commenta il segretario provinciale della Filctem Cgil Franco Fiordellisi A distanza di cinque anni non si ricordano le promesse non mantenute, mentre alcuni ricordano solo che un tempo si lavorava. Noi della Cgil fummo gli unici all’epoca a opporci al fitto di ramo d’azienda da parte della Cdi industria tessile srl dopo il fallimento della Cdi spa. Era una società con capitale minimo e senza macchinari, un’operazione alla Irisbus, per intenderci, non era nelle cose”.

Poi Fiordellisi ripercorre a grandi linea la storia dello stabilimento. “C’erano tutti i presupposti (personale competente, giovane e disponibile) per tenere aperta la fabbrica, ma lo stabile nel 2012 fu venduto a una società pakistana e da questa a una campana. Ora è tutto fermo da due anni. Credo serva un progetto serio, che faccia leva sulle forze locali e le relative specificità. Quanto al video – aggiunge – è uno spot elettorale costruito ad arte, gli intervistati sono stati selezionati. Le assicuro che la stragrande maggioranza degli ex dipendenti è ancora lì a tifare de Magistris”. 

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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