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Cairano perde la sua ‘essenza’: addio a Zi Carminuccio

È stato uno dei personaggi che ha accompagnato il processo di rivoluzione culturale a Cairano, a partire dai primi 7x. Sempre presente con il suo organetto e la sua dolcezza ad ogni evento e ad ogni ora del giorno. Accompagnava i visitatori con le sue parole e a volte i musicisti. Una figura che andava ben oltre il folkore, non il classico vecchietto di paese da immortalare in una foto o in un selfie. Zi Carminuccio era l’essenza stessa di Cairano, fantasioso e gentile. Piazzetta San Leone era la sua piazza. In piedi o sulla panchina. Mancherà a tutti Zi Carminuccio. Mancherà ai cairanesi e a chiunque amasse il piccolo borgo che sovrasta questo lembo d’Irpinia. Un luogo di poche anime dove la perdita di un abitante si porta dietro anche il dramma di uno spopolamento inesorabile, ancora di più quando a mancare è una figura così rappresentativa di ciò che quel posto è diventato per tutti.

Questa mattina l’annuncio è arrivato direttamente dal sindaco Luigi D’Angelis. Su Facebook il suo commosso ricordo: “Oggi Cairano si é svegliata senza quel soffio di dolcezza e di leggerezza che ci ha sempre donato Zi Carminuccio. Non era solo una persona speciale, una creatura gioiosa e accogliente, ma soprattutto rappresentava per molti uno stato d’animo, un sentimento nobile contadino che voleva dire accoglienza, felicitanza, disponibilità, rispetto, sobrietà; qualità e valori preziosi troppi spesso ormai introvabili. Io ironicamente lo definivo il monumento più visitato di Cairano: un’icona che non smetterà di donarci quel dolce suono del suo organetto, quel sorriso onesto nella bellezza del suo volto che offriva come un fiore di benvenuto a chiunque arrivava a cairano e a tutti quelli che incrociava con lo sguardo. A Cairano non ci manca nulla, abbiamo l’aria! Il tempo ci consegnerà il valore della sua testimonianza. Grazie zi Carminuccio”. 

(foto Antonio Bergamino)

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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