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Borghi abbandonati della Campania, la rete parte da Conza – di Vito Cappiello

Di Vito Cappiello, sindaco di Conza Della Campania

Gli innumerevoli borghi abbandonati ubicati lungo la dorsale appenninica hanno conservato un rapporto antico e arcaico con il territorio; il “cristallizzato” binomio “costruito storico” e territorio costituisce un singolare e rilevante patrimonio storico-culturale da tutelare e da valorizzare.

Un patrimonio che a fronte dei singoli drammatici destini di abbandono ha conservato la sua valenza storico-culturale, anche se violata dal tempo e dagli uomini, che alla luce delle contingenze programmatiche odierne può diventare oggetto di un’agenda politica che miri in sinergia con azioni strategiche avviate (rif. Strategia Aree Interne) ad uno strutturale sviluppo del paese.

Tale diffusa presenza sul territorio nazionale costituisce un notevole patrimonio culturale, storico e demoetnoantropologico che a partire dalla fine degli anni novanta, superando decenni di incuria, anche grazie ad un rinnovato nascente interesse culturale volto al recupero delle identità locali delle varie comunità “ferite” dall’abbandono, si è assistito all’avvio di iniziative e progetti finalizzati al recupero e rivitalizzazione di alcuni borghi abbandonati.

In tale contesto culturale il Comune di CENTOLA (SA) si è fatto promotore dell’iniziativa di costituzione della “RETE REGIONALE DEI BORGHI ABBANDONATI DELLA CAMPANIA” convocando un Tavolo programmatico lo scorso 16 maggio 2015, C/O la sede Comunale di CENTOLA (SA) a cui erano invitati i rappresentati dei Comuni di CENTOLA (SA), ROSCIGNO (SA), ROMAGNANO AL MONTE (SA), AQUILONIA (AV), CONZA DELLA CAMPANIA (AV), MELITO IRPINO (AV), APICE (BN), CERRETO SANNITA (BN), TOCCO CAUDIO (BN) e SAN PIETRO INFINE (CE).

 

A seguito delle risultanze dell’incontro si è concordato di procedere alla sottoscrizione del PROTOCOLLO d’Intesa per la Costituzione della Rete regionale dei “BORGHI ABBANDONATI DELLA CAMPANIA”, che non dovrà rappresentare una sovrapposizione ad azioni o programmi di valorizzazione e recupero in essere nelle singole realtà, ma al contrario dovrà rappresentare la “messa a sistema” del complessivo patrimonio culturale rappresentato dalle specifiche “storie” dei luoghi.

La proposta di rete regionale sarà finalizzata alla creazione di una sinergica collaborazione interistituzionale aperta agli operatori locali e agli investitori istituzionali e privati, e indirizzata a definire una strategia di intervento che dia vita ad un programma di valorizzazione dei territori di riferimento, attraverso la promozione e la riqualificazione del patrimonio storico, architettonico, paesaggistico e identitario rappresentato dai borghi abbandonati.

Obiettivi programmatici prioritari dell’attività di promozione della RETE REGIONALE dei BORGHI ABBANDONATI consisteranno:
nella promozione il recupero dei borghi in un’ottica di sviluppo integrato culturale, turistico-ricettivo e residenziale, salvaguardando il “genius loci” e tutelando l’identità del patrimonio storico-architettonico, del paesaggio, degli abitanti e dei loro usi e costumi;
nella ricerca di nuove opportunità lavorative ed insediative per i soggetti locali e, allo stesso tempo, contrastare i fenomeni legati al “disagio insediativo”; nel ricercare e definire, in parallelo ad altre azione strategiche di sviluppo in corso prospettive di crescita sociale ed occupazionale attraverso il coinvolgimento sinergico dei attori pubblici e privati;
nella promozione e nella incentivazione della nascita di eco-villaggi e attività di cohousing per consegnare ai borghi un appelle di veri e propri “laboratori” integrati con il territorio;
nel rilanciare azioni locali innovative e di sistema per garantire una rete di servizi essenziali per le popolazioni residenti e per i turisti migliorando la qualità e l’accessibilità dei luoghi, valorizzando il patrimonio storico, culturale, architettonico e ambientale per contribuire a innescare strutturali meccanismi di sviluppo economico e sociale.

La costituzione della RETE REGIONALE dei BORGHI ABBANDONATI della CAMPANIA, potrà rappresentare un primo step programmatico che offrirà, tra l’altro, l’opportunità di interagire con iniziative similari avviate nelle regioni Basilicata e Lazio, ipotizzando la costituzione di una Rete Interregionale dei borghi abbandonati che potrà collocarsi quale offerta turistico-culturale “mirata” in prospettiva del 2019, anno in cui MATERA, che ha saputo trasformare la sua lacerante storia di abbandono in una occasione di riscatto culturale ed economico, rivestirà il ruolo di Capitale della Cultura Europea.

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