Bisaccia va al voto dopo cinque anni, più volte sotto i riflettori e non sempre per cose positive. Sul capitolo sanità si può vedere il bicchiere mezzo pieno. L’ospedale fu di fatto cancellato nella precedente legislatura regionale. I consiglieri sul tetto, la grande manifestazione di Napoli, il drammatico trasferimento dei malati psichiatrici, restano ricordi vividi. Ora qualcosa è stato recuperato, a breve verrà aperto anche il Psaut. E Bisaccia è stato il primo luogo a beneficiare dei fondi del progetto pilota, quelli nazionali.
Molte di più le ombre sull’eolico e in generale sull’ambiente. Si potrebbe partire dall’operazione Black Land sui rifiuti, che vide coinvolta anche una struttura di Bisaccia. E il paesne rientra anche nella scia dei famosi 14 episodi criminali, insieme alle realtà limitrofe, per i quali si mossero le associazioni proprio in un’assemblea nel centro polifunzionale. Poi sono arrivati i carabinieri e i magistrati, di Avellino e di Foggia. E nel 2016 il vicepresidente della commissione nazionale Antimafia, Claudio Fava. Mafie interessate e presenti a Bisaccia e dintorni? Interrogativo pesante. Mettendo da parte i punti di vista, cosa emerge dalle prime indagini? Dalle due operazioni condotte su questo territorio, e anche in quelli confinanti come Lacedonia, non si potrebbe parlare di fenomeni legati alla criminalità organizzata, quella delle cosche per intenderci, quella mafiosa. Nella lande del vento sono transitate bande provenienti dalla Puglia, piccoli gruppi (anche armati). Tutto per mettere le mani sugli affari legati alla vigilanza o alla manutenzione degli impianti. Ma se non è mafia siamo ai confini. Qui tutto è confine.
Tutto è confine, anche quello tra la bellezza e il brutto, l’incompiuto. Un bel salto di qualità, in termini di eventi e presenze, lo ha fatto il castello ducale di Bisaccia, con il museo diretto da Giampiero Galasso. Oltre 4000 ingressi all’anno. Si può fare di più ma le mostre sono costanti, tra l’estate e l’inverno. Un’anomalia positiva rispetto ad altri luoghi della provincia. Centro storico rivitalizzato. Da segnalare anche la prima edizione di Altura, il Festival di Franco Arminio. E però a questo punto non si può non parlare di scenario politico e persone. La sfida sarà tra una proposta civica con elementi di centrodestra, gli uscenti di Marcello Arminio. E il centrosinistra che salvo scossoni dovrebbe presentare il giornalista Pasquale Gallicchio. Poteva esserci Franco Arminio, il paesologo. E non si esclude che possa ancora dire qualcosa nella campagna elettorale. Si vedrà. Chiunque andrà ai vertici del Municipio dovrà far fronte a diverse criticità. Il dissesto idrogeologico, una marea impressionante di incompiute o disastrate. Non può metterci mano solo un’amministrazione, è verissimo. Ma scempi e sprechi cozzano tremendamente con le parole turismo e ruralità.
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