Era il 6 dicembre 2014. La deputata Pd Valentina Paris, accompagnata da Claudio Mazzone e il circolo democratico di Senerchia varcava di sabato mattina i cancelli della Bio.Con, azienda dell’area industriale di Calabritto – Senerchia. Il confine amministrativo tra i due comuni dell’Alto Sele ne attraversa proprio il capannone.
22 addetti (attuali) che potrebbero ancora diminuire. In un anno rispetto alla non rosea situazione prospettata dai vertici aziendali alla parlamentare di Atripalda poco è cambiato, anzi sembra essere tutto peggiorato.
L’impegno assunto dalla deputata era volto a creare due condizioni: da una parte garantire sostegno sul piano degli ammortizzatori sociali, dall’altra a ipotizzare un percorso di accompagnamento dell’azienda nell’acquisizione di commesse. Secondo aspetto non di poco conto perché la Bio.Con che recupera rifiuti Raee riportandoli allo stato di materia prima, utilizzando alti standard di sicurezza ambientali, non riesce a decollare proprio per la mancanza di clienti interessati a questo tipo di smaltimento.
Scongiurata in una prima fase la mobilità per 9 addetti attraverso l’accesso invece alla procedura di mobilità volontaria, ora – secondo quanto riferisce Il Mattino – i lavoratori assieme alla Fiom Cgil sono pronti a chiedere per vie legali il pagamento degli arretrati, cinque mensilità accumulate tra il 2014 e il 2015. E intanto l’azienda ha deciso di passare alla cassa integrazione per crisi.
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