Unisce Campania e Puglia, ora l’Ofanto chiede aiuto

Le proteste a Caposele contro i lavori della Pavoncelli Bis riaprono il dibattito sull’acqua della nostra provincia. In Irpinia tutto è correlato quando si parla di acque. Caposele è infatti legato ad altre sorgenti, Montella, che però alimentano anche il fiume Calore. Il bacino sotterraneo di Volturara spiega i suoi effetti in tutta la provincia. Conza può servire alla Puglia, attraverso diga e potabilizzatore. A Conza arriva pure l’Ofanto, che parte da Torella. Mentre a Caposele parte l’altro fiume, il Sele, e viene bucata la montagna per alimentare la Puglia. Calabritto dà acqua a Salerno. Serino a Napoli.

In tutto questo caos, tra svariati enti e più acquedotti, si tenta di mettere ordine. Fino ad ora non lo hanno fatto le regioni coinvolte, non lo ha fatto neanche la Campania al suo interno per la verità. Parliamo chiaramente di risorse economiche e interventi sull’ambiente. Diamo tanto e non prendiamo nulla. Rischiamo di trovarci nei prossimi anni con un assetto idrogeologico compromesso. E per di più i nostri rubinetti restano senza acqua spesso e malvolentieri.

Uno degli strumenti possibili per mettere un po’ d’ordine può essere quello dei contratti di fiume: accordi per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico. Per quello che riguarda l’Irpinia, l’Alto Ofanto è quello più vicino alla firma. Ma come per il Calore i problemi sono tantissimi. Per metà del suo percorso irpino, il fiume quasi non esiste. Nascosto, deviato, inquinato. Attraversa varie arie industriali. Poi dopo Conza inizia ad aprirsi. Ancora timidamente, per poi arrivare in Puglia.

L’accordo è uno strumento che potrebbe migliorare sensibilmente ambiente e qualità della vita. A Lioni, una delle tappe del giro organizzato dal Gal Cilsi nello scorso fine settimana, c’era Lello De Stefano. Il presidente dell’Alto Calore ha tenuto un summit con i tecnici all’interno del depuratore comunale di Lioni. “Il contratto di fiume ha un grande significato perché può mettere insieme i due grandi gestori d’acqua di questa provincia, Acquedotto Pugliese e Alto calore. Può diventare strumento di simbiosi e normalizzazione rispetto alle nostre anomalie. L’ente idrico di Bari ha utilizzato al meglio la nostra acqua e anche la tecnologia (come il potabilizzatore della diga di Conza), facendo 50 milioni di utili l’anno. Il nostro deve invece portare acqua sulla montagna e ha reti fatiscenti dopo decenni di incuria. Le nostre valli devono ottenere un ristoro perché subiscono solo il peso dell’acqua. La Basilicata ha diciotto centesimi euro per ogni metro cubo di acqua. Noi dobbiamo lavorare per ottenere un equo ristoro senza guerre tra regioni”.

La diga di Conza

Lago San Pietro, Monteverde

L’acqua che scorre dalle sorgenti di Montella a quelle di Caposele, il dissesto idrogeologico connesso. I rischi per l’ambiente e una risorsa che da tale diventa un onere economico: questi sono i temi principali e irrisolti. Se quindi sul depuratore cittadino di Lioni sono stati realizzati interventi decisi, e se ne vedranno altri, i problemi restano sulle aree industriali intorno alle quali passa l’acqua. “Lo dico senza remore – denuncia il sindaco Rodolfo Salzarulo -. Mentre altri paesi rifanno i marciapiedi, noi utilizziamo i fondi dell’accelerazione della spesa per interventi sull’ambiente”. Le criticità delle aree industriali dovrebbero essere affrontate a breve dal gruppo di lavoro che si occupa dell’Ofanto e da soggetti come Asi e Arpac. Una questione fondamentale.

Ma punto è che c’è qualcosa da rivedere in generale. Devono lavorare le regioni ma chi vive sulle sponde del fiume, e quindi la comunità non può tirarsi indietro (a seconda del ruolo). Si parla di trovare la soluzione per azioni concrete di salvaguardia dell’intero fiume e di ciò che lo circonda. Spendere bene adesso per non trovarsi a spendere un’enormità dopo.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

Recent Posts

IrpiniaPost si ferma qui, grazie per essere stati i nostri lettori

Da qualche tempo meditavamo sull'opportunità o meno di congedarci ufficialmente. Un po' perché restii a…

2 mesi ago

D’Andrea: ‘Agenzia forestale dell’Alta Irpinia, la firma a Lioni’

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'assessore comunale di Lioni, delegato alla Montagna, Rocco D'Andrea: "Dopo…

2 mesi ago

Bisaccia, Marcello Arminio vince ancora

Marcello Arminio si conferma sindaco ancora una volta a Bisaccia. Staccata di un centinaio di…

3 mesi ago

Le elezioni a Morra De Sanctis, vince Fiorella Caputo

Per la prima volta c’è una donna alla guida di Morra De Sanctis. Fiorella Caputo…

3 mesi ago

Cassano Irpino, per Vecchia il quarto mandato

Dopo il risultato per la Lega alle Europee, superiore al 50 per cento nel piccolo…

3 mesi ago

Sant’Andrea di Conza, D’Angola fa poker

Era solo questione di quorum per Gerardo Pompeo D’Angola, unico candidato sindaco in lizza dopo…

3 mesi ago