‘A Expo Irpinia sconosciuta, lavorare sulla castagna e recuperare gap di immagine’

“A Milano non sapevano dove fosse l’Irpinia. Abbiamo dovuto fare le mappe. Anche perché vista la crisi del settore abbiamo rinunciato ai fondi per la comunicazione previsti nel Pif e questa scelta l’abbiamo pagata cara”. A parlare è Roberto Mazzei, uno dei produttori che il 18 e il 20 ottobre sarà a Expo Milano 2015 con il Gal Irpinia per relazionare in qualità di responsabile tecnico del Pif “THE CHESTNUT IN THE WORLD – LA CASTAGNA NEL MONDO” di cui si è parlato questa mattina presso l’Hotel de La Ville ad Avellino. Momento conclusivo del progetto VAL.I.CO dal titolo “Valorizzazione e innovazione dei prodotti a base di castagne e la loro incidenza sulla funzionalità dell’organismo”.

“Ad Expo nel padiglione sulla biodiversità e in quello Italia non c’è alcun riferimento alla castagna di cui pure siamo un grande produttore. E’ sbalorditivo” – ha aggiunto Mazzei che ha spiegato le difficoltà di portare avanti un progetto nato nel 2009 e tenuto fermo in Regione Campania ben tre anni prima di riprendere e dare risultati. “Abbiamo dovuto rimodulare perché quando partimmo il settore era in salute, poi il cinipide ha rivoluzionato la scena e si sono resi necessari aggiustamenti. Mentre i produttori erano in difficoltà ci sembrava fuori luogo utilizzare i fondi in comunicazione”.

Di qui il gap di immagine da recuperare quanto prima, facendo squadra possibilmente. Una necessità sottolineata anche dalla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, intervenuta al convegno: “Abbiamo pagato la decisione assurda di non essere presenti a Expo come Campania in modo organizzato e l’Irpinia si è dovuta arrangiare con iniziative autonome, come con i Gal. Ma è stata una grande occasione mancata”.

Il convegno è stato utile anche a fare il punto su progetto VAL.I.CO che ha visto la partecipazione del CNR e del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio. Tra i risultati ottenuti, ha spiegato Maria Grazia Volpe, ricercatrice dell’Istituto Scienze dell’Alimentazione, lo sviluppo di tecniche innovative e il miglioramento di altre per rinnovare i prodotti a base di castagna e per capire la loro incidenza sulla funzionalità dell’organismo. Castagne a basso contenuto glicemico grazie all’uso di inulina e stevia utilizzate per morbidelle, castagne sciroppate, marron glacé e una particolare confettura a base di castagne e zucca. E costi di produzione più bassi attraverso processi enzimatici per la pelatura delle castagne e il riciclaggio degli scarti del prodotto, ovvero le bucce.

Paola Liloia

Classe 1985, laureata alla Sapienza in Editoria, Comunicazione multimediale e Giornalismo. Ha collezionato stage in uffici stampa romani (Confapi, ministero per la Pubblica Amministrazione, Senato) e collaborato con agenzie di comunicazione, quotidiani online locali e con il settimanale "Il Denaro". Ama la punteggiatura. Odia parlare al telefono e i tacchi. Ama l’Inter e le giornate di sole.

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