“Il capannone non s’adda fare!”, gridano da Caposele. Domenica prossima, 10 maggio, sarà il giorno del No al Capannone. Ma non solo, assicurano dal paese delle sorgenti. “Il grosso mostro costruito a copertura del pozzo A, nel punto di collegamento tra la galleria Rosalba e la galleria Rosalba Bis, nella splendida cornice verde di località Saure, è il danno ambientale più “visibile” procurato dai lavori per la costruzione della Pavoncelli Bis, ma sotto nasconde non solo un pozzo, ma tonnellate di vertenze e soprusi”.
E dunque la galleria idrica Irpinia-Puglia fa discutere ancora. In particolare è un enorme capannone, un’opera accessoria, a creare polemiche.
“Domenica prossima sarà la volta del grande sit-in di protesta, organizzato da un comitato spontaneo di cittadini e previsto proprio a ridosso del famigerato capannone, per dare vita al No Capannone Day, con una manifestazione intitolata “Vieni a vedere il capannone”.
“Sì – continua il documento del comitato – perché senza vederlo ci si potrebbe davvero non render conto dello scempio, assolutamente non dovuto e immeritato, che questo mostro di cemento ha procurato, sia ad un panorama di cui i caposelesi sono sempre stati orgogliosi, sia ad una località che meritava valorizzazione, non certo deturpamento. Il comitato “No Capannone” ha anche già proposto un’alternativa a impatto zero, con progetto già realizzato, che prevede paratie mobili direttamente poggiate sul pozzo, rimovibili all’evenienza con una gru, che eliminerebbe dunque completamente l’impatto ambientale della grossa e inutile copertura presente adesso. Ovviamente, gli addetti ai lavori non hanno finora voluto sentire ragione”.
In una nota, il comitato spiega: “Dall’inizio dei lavori della Pavoncelli Bis sono stati molteplici le sofferenze sopportate dai cittadini di Caposele: le strane colorazioni del fiume Sele, le trote morte, gli eventi successivi ancora di dubbia natura e pericoli di inquinamento corsi ogni giorno, di cui mai nessuno rende conto e per le quali nessuno, a partire dal sindaco di Caposele, Pasquale Farina, pare mai preoccuparsi. Soprattutto, la stessa amministrazione Farina, ha provveduto a dare parere favorevole per la realizzazione del pozzo, senza mai imporre alcuna prescrizione, né rispettare il PUC, che individua l’aera come «verde di tutela ambientale», vale a dire non edificabile per nessuna ragione. L’arroganza di quel cemento buttato per costruire un capannone indecoroso, in una zona verde e di grande importanza storica e ambientale come la località Saure, è dunque solo l’ultimo atto. Perciò, domenica 10 maggio, dalle 17,30, saremo tutti proprio lì, in zona Saure, a gridare no e ancora no a queste violenze e questi soprusi. Interverranno politici, esperti, tecnici e cittadini. In caso di pioggia la manifestazione si terrà nei locali dell’Aula Polifunzionale di Piazza XXIII Novembre”.