Dopo la presentazione del programma Expo per la provincia di Avellino, avevamo sollevato qualche perplessità sui paesi presenti. Mancano quelli il cui nome è legato al turismo e agli spettacoli (Calitri, Bagnoli, Cairano, Caposele su tutti). Oggi abbiamo sentito Giuseppe Di Gugliemo, uno degli organizzatori dello Sponz Fest ed ex assessore al Turismo di Calitri. Il problema non è l’Expo, ma questa provincia.
Giuseppe, partiamo dal tuo paese. Lo Sponz c’è, ma solo con Calitri. Tutto normale?
Per Calitri sì. Eravamo commissariati quando siamo stati chiamati dal direttore Luca Cipriano. Hanno preferito inserire solo lo Sponz, una decisione giusta data la situazione. Presenteremo il cartellone il 30 giugno a Milano e ci aspettiamo un successo.
Certo, ma gli altri?
Mi sembra che non siano stati chiamati tutti i comuni, ma neanche tutti i comuni si sono proposti o si sono organizzati per tempo. Su eventi e turismo ognuno cammina a modo suo, Bagnoli ha avuto decine di migliaia di euro per il progetto “Irpinia un sistema fra cultura e memoria”. Lo stesso Sponz è stato ben finanziato.
Che significa? Che hanno fatto una specie di compensazione? I comuni che hanno avuto maggiori finanziamenti non vanno all’Expo e quelli che hanno avuto meno sono in vetrina?
No no. Dico solo che ancora una volta mostriamo scarsa sinergia soprattutto in Alta Irpinia. C’è un progetto pilota, che ancora deve partire è vero. Ma si poteva pensare di lavorare meglio per arrivare all’Expo con più coesione. I sindaci e gli esperti non hanno svolto una campagna di ascolto del territorio, non hanno lavorato sul numero di bed and breakfast, sulle potenzialità dell’area. Non c’è stato uno screening sul turismo. Non ancora almeno. Ma adesso mi sembra tardi per rimediare.
In linea generale vedi delle responsabilità?
Come al solito quando si parla di turismo o promozione in generale le responsabilità sono di tutti. Io penso che Camera di Commercio e Provincia abbiano comunque fatto la loro parte. Il padiglione Expo ha dei costi non irrilevanti, chi sta lavorando lo sta facendo bene. Sicuramente qualche comune doveva muoversi prima, proponendo e interagendo meglio con la macchina organizzativa. Ma il vero problema è un altro.
Quale?
Il guaio dell’Expo e dell’Irpinia è molto serio. Se a Milano vedo un evento o un paese che mi interessa che faccio? A chi mi rivolgo? Dove chiedo informazioni? C’è una regia unica? Sicuramente non tutti andranno sul sito e neanche l’Ept è in grado di dare tutte le informazioni. Infatti alcune strutture non sono nel circuito dell’Ept e non per colpa dell’Ept. E la colpa è di chi dovrebbe fare da tramite, come gli amministratori per esempio. Come al solito quando si parla di Irpinia c’è confusione e, cosa più grave, un sistema turistico non adeguato. Purtroppo di turismo continueremo a parlare in questi termini per chissà quanto tempo.