“Il populismo non si combatte o contrasta senza popolo. L’Umbria è la conferma sul piano elettorale di quello che si è già visto a Piazza San Giovanni. La Lega oggi è il primo partito italiano. Bisogna anche cercare il perché, non basta demonizzare l’avversario, che per me è avversario della Sinistra e del Mezzogiorno. La Lega dirige molte regioni italiane, quasi tutto il Nord, adesso anche l’Umbria, ha rapporti con tutti gli strati sociali della popolazione, ha sottratto voti ai cinquestelle che dopo una fase di ascesa hanno incontrato grandi difficoltà, ha fatto concorrenza alla sinistra. Non demonizzare significa non commettere lo stesso errore della sinistra ai tempi di Berlusconi. L’antiberlusconismo di principio è un favore a Berlusconi. Stessa cosa per l’antisalvinismo“. Lucida e articolata la riflessione di Antonio Bassolino mercoledì sera a Lioni in occasione del trentesimo anniversario della prematura scomparsa del senatore e dirigente del Pci Antonio Gioino. L’ex presidente della Regione Campania ha parlato dell’attualità legandola alla figura di Totonno, come erano soliti chiamare a Lioni il senatore comunista.
“Allora vi è stato un riformismo forte, lo abbiamo visto negli anni in cui Gioino è stato vice sindaco di Lioni, quando ha fatto il parlamentare e lo abbiamo visto in modo straordinario nel periodo del terremoto. Ho conosciuto Gioino agli inizi degli anni Settanta, quando ero segretario del Partito Comunista di Avellino. Riformismo forte significa anche contatto con il popolo, con le persone in carne e ossa. Gioino è stato questo. La politica, il rapporto con le persone devono vivere anche oggi. Invece oggi il riformismo è debole. Spetta al Pd e alla sinistra ricostruire un rapporto con il popolo che invece si è andato sempre di più indebolendo“, ha detto Bassolino.
“Il Pd deve muoversi affinché il Governo abbia meno divisioni e costruisca fatti concreti – ha continuato -. Il Pd deve sapere che la Lega bisogna contrastarla nella società, costruire tutto un tessuto con i rapporti con i cittadini. La sinistra, per me come per Gioino, significa il rapporto con le persone che lavorano, che soffrono, che qui nel Mezzogiorno emigrano. Il Pd deve essere capace di ricreare una speranza. Questa è la battaglia. Penso serva un congresso vero, in cui non si discuta di nomi e di chi debba essere eletto segretario in questa o quella realtà o a livello nazionale. Il segretario c’è, c’è Zingaretti, che e il Pd cominciato a fare i primi passi in avanti dopo le botte prese negli ultimi anni. Serve un congresso di idee, di programmi, messi a confronto di documenti“.
Sulle prossime Regionali Bassolino ha precisato: “La Campania viene dopo alcuni appuntamenti molto delicati. La Calabria e l’Emilia-Romagna sono ormai alle porte. Bisogna stare attenti e fare in modo che non si ripeta in Emilia in primo luogo ma anche in Calabria, ciò che è successo in Umbria. Dipende anche da come si muovono gli altri, se la destra si unisce e ha candidati forti, allora ha tante possibilità. Se invece non è unita e nel centrosinistra si creano le condizioni la battaglia si gioca“.
Yuri Gioino, sindaco di Lioni e figlio del senatore, in apertura aveva sottolineato: “Io ho la sensazione che il Pd non ha più il coraggio di dire cose coerenti con la sua identità, come ad esempio che i migranti possono essere una risorsa. Come che serve lavoro al Sud“. Accanto a lui segretario di circolo Pd “Antonio Gioino” Ferdinando Squarciafico; la scrittrice Luisa Cavaliere, il commissario provinciale del Partito democratico Aldo Cennamo; il coordinatore per la Toscana degli interventi post terremoto dell’Irpinia, Giuseppe Martini e la presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio.