A Bagnoli Irpino è ancora scontro sugli impianti di risalita. Tra il Comune e la società Giannoni. La storia è più o meno quella di sempre. Il Comune chiede che l’area sia nell’esclusiva disponibilità dell’ente per accedere ai finanziamenti pubblici. La società si dice pronta a lasciare ma accusa: “Intanto serve la manutenzione e la sistemazione. Un milione di euro. Noi siamo disposti a investire, ma di sicuro non investiamo se ci cacciano“.
Fondamentalmente si teme lo stop alle seggiovie perché lo schema diventerebbe il seguente. Comune nella piena disponibilità dell’area, impianti vecchi senza gestione e manutenzione. Perché tutto ciò? Per attendere un nuovo finanziamento dopo i 12 milioni persi qualche anno fa. E chi metterebbe a disposizione i nuovi fondi? La Regione, of course. Sono proprio i soldi di cui parlava De Luca.
Quindi tutto bene? Certo, se la Regione li tira fuori subito, dopo un progetto scritto dai sindaci pilota, sarebbe tutto ok. Nuovi impianti e tutti felici, magari con Giannoni che torna a gestire come fa da decenni perché il discorso concessione non è ancora chiuso. Benissimo. Ma i dubbi sorgono. Sull’ammontare delle risorse da stanziare per il Laceno. Sui tempi. E ci si chiede se durante le prossime stagioni invernali si potrà sciare.
Dubbi che evidentemente il sindaco Filippo Nigro non ha, visto che ha ordinato alla società di lasciare l’area delle seggiovie tra pochi giorni. Lo ha fatto proprio sulla base dei patti di Nusco tra Vincenzo De Luca e Ciriaco De Mita. E allora è chiaro che la riunione del Progetto Pilota, prevista per lunedì prossimo, assume un’importanza fondamentale. Per Bagnoli, per il Laceno. E per il turismo in genere, visto che si parlerà anche di rete museale.