Semplice coincidenza o meno, la Regione Campania batte un colpo sull’affaire petrolio e lo fa 24 ore dopo la pacifica contestazione a Vincenzo De Luca in quel di Frigento organizzata dal Coordinamento No Triv alla presenza di diversi rappresentanti della politica e delle istituzioni irpine. Con precisione il colpo lo batte il Consiglio Regionale.
“Ho apprezzato la scelta della I commissione Affari Costituzionali di approvare questa mattina, su mia proposta, in qualità di Vice Presidente della Conferenza dei Consigli regionali, le delibere per porre a referendum abrogativo alcune norme dei decreti Sblocca Italia e Sviluppo e della legge sul riordino del settore energetico. Ora il provvedimento è pronto per l’Aula e compete al Consiglio la decisione finale”. Così la presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio commenta la mattinata di lavori della commissione Affari Costituzionali che segna un’importante passaggio per le province di Avellino e Benevento, da tempo minacciate dalla possibile ricerca del petrolio.
“E’ – spiega D’Amelio – un referendum che assume una valenza molto forte nell’affermare l’autonomia dei territori e la responsabilità concorrente delle Regioni per non mortificare le istituzioni locali. Le Regioni – afferma la vice presidente della Conferenza dei Consigli regionali – rivendicano la loro partecipazione alle decisioni che riguardano alcuni temi, come quello ambientale, dove devono ridiventare protagonisti gli enti locali come i Comuni interessati”.
“Non a caso – conclude – i quesiti si propongono di porre rimedio al depotenziamento del ruolo delle Regioni e degli Enti locali in sede di approvazione del piano delle aree per le attività di ricerca e di estrazione degli idrocarburi e mirano a far sì che l’intesa sul rilascio dei titoli minerari torni ad essere – come auspicato dalla stessa Corte costituzionale – un “atto a struttura necessariamente bilaterale”, e cioè “superabile” dallo Stato solo a seguito di effettiva “trattativa” con le Regioni interessate”.