Auguri alla neo presidente D’Amelio e ringraziamenti di rito al predecessore Caldoro. Esordisce così il neogovernatore Vincenzo De Luca all’insediamento del consiglio regionale. Subito una precisazione: “Non dirò tutto ciò che ho intenzione di fare, ma farò una sintesi”.
“I dati dell’economia campana – spiega De Luca – dicono che abbiamo tre problemi: ritardo storico, arretramento dovuto alla crisi e posizionamento della Campania nel contesto nazionale ed europeo”.
“Come ci riposizioniamo e ritorniamo competitivi?”, questa la domanda-cruccio del neo governatore. “Abbiamo bruciato molti anni e questo è il tema centrale per i prossimi cinque-dieci”, ha sottolineato.
“La re-industrializzazione è una necessità impellente che passa attraverso la creazione della piattaforma logistica del continente, la riorganizzazione seria della nostra portualità e aeroportualità”. Un De Luca che punta soprattutto sull’agroalimentare e agroindustriale come settore trainante. La seconda chance per la Campania invece è il turismo.
E ancora sull’industria: “Abbiamo cimiteri industriali in tante zone della regione e sulla Terra dei Fuochi andremo a settembre a Expo a dire come stanno le cose. La Campania non può rinunciare all’industria, ma dovremo ragionare sulle aree Asi. La palude burocratica che le circonda non va bene. E poi dobbiamo scegliere due-tre campi: aerospazio, trasporti e ambiente, che può essere un’occasione di specializzazione della Campania su risparmio energetico, rinnovabili e antisismicita’. Sull’agricoltura – ha chiarito De Luca – dobbiamo ragionare di integrazione con agriturismo e cultura”.